LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Dal momento che il Figlio di Dio ha voluto essere uomo, in tutto simile a noi, eccetto il peccato, è sempre possibile ritrovare in lui il senso di tutto ciò che è importante per la nostra vita. Ciò vale anche per il battesimo, da riscoprire alla luce del battesimo di Gesù, che costituisce il tema di questa domenica. Pur essendo il battesimo praticato da Giovanni molto diverso da quello cristiano, la liturgia sembra sottolineare che la compresenza del Padre e dello Spirito Santo accanto a Cristo indica la prospettiva nella quale avviene anche il nostro battesimo. Nel nostro battesimo, e in tutto ciò che lo rende attuale nella nostra quotidianità, noi entriamo, tramite Gesù, in profonda comunione con il Padre e con lo Spirito Santo. Sebbene in modalità diversa, anche noi siamo dichiarati "figli di Dio". È vero, noi siamo solo figli adottivi, ma non per questo non siamo preziosi agli occhi di Dio. Siamo stati e siamo così importanti per lui, che il suo Figlio Unigenito è venuto fin quaggiù, per annunciarcelo e per chiamarci alla sua sorte immortale. È una chiamata che può richiederci, similmente a ciò che è accaduto a Giovanni e a Gesù, il prezzo di una testimonianza che non indietreggia dinanzi ai potenti della terrà e tuttavia la forza ricevuta in quel battesimo è come un fuoco che purifica e non si potrà mai spegnere.
PREGHIERA
Ritorna la figura di Giovanni
e questa volta vieni fino a lui proprio Tu, Gesù.
Ricevi un battesimo pensato per noi
più che per l'agnello immacolato qual tu sei,
Tu l'agnello che prende su di sé,
per sconfiggerlo, tutto il male del mondo.
Scendi nelle acque del Giordano
e le attraversi come le attraversò Mosè:
similmente a lui, ci conduci fuori dalla schiavitù
e ci avvii sulla strada, che attraversando il deserto,
ci riporta a casa.
In verità ci riporta a quella famiglia
che è la tua stessa Famiglia,
la Trinità beata, che ha voluto elevarci fino a tanto
ed è per questo che tu sei venuto
ed ora scendi in queste acque, in attesa di scendere
un giorno nel cuore della terra.
Di tutto ciò ti ringraziamo. Amen!
Lettera a Tito (2,11-14; 3,4-7) - Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l'empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone. Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, con un'acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo, che Dio ha effuso su di noi in abbondanza per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, affinché, giustificati per la sua grazia, diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.
Vangelo di Luca (3,15-22) - Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: "Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile". Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo. Ma il tetrarca Erode, rimproverato da lui a causa di Erodìade, moglie di suo fratello, e per tutte le malvagità che aveva commesso, aggiunse alle altre anche questa: fece rinchiudere Giovanni in prigione. Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: "Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento".