LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Quest'anno invece della 31^ domenica dell'anno, la liturgia celebra la festa di tutti i santi, che cade il 1° novembre. Il mese si apre con una ricorrenza che ci indica la direzione verso la quale dobbiamo camminare per cogliere il senso della vita e ... della morte. Nel credo professiamo la nostra fede nella "comunione dei santi", che è il legame che supera le coordinate del tempo e dello spazio e ci unisce realmente con l'Invisibile. Attraverso il nostro legame con Cristo siamo perciò uniti con quanti sono vissuti prima di noi e con quanti vivono nella fede in qualsiasi altro angolo della terra. Pertanto, come troviamo nella prima lettera di Giovanni, «fin d'ora siamo figli di Dio, anche se non ci stato ancora rivelato, ciò che saremo». Sebbene cerchiamo di farci un'immagine di quest'altra dimensione della vita, nella quale si trovano già i santi e i nostri cari defunti, i nostri organi percettivi e la nostra stessa costituzione umana sono inadeguati a farcene una qualche immagine. Sappiamo però una cosa: di essere figli di Dio e, in quanto tale, di portare in noi ciò che ci rende immortali e ci unisce all'Infinito. È proprio questa nostra caratteristica a collegarci tutti attraverso quella realtà che chiamiamo comunione e che è il legame con l'eterna e illimitata Comunione che è in Dio.
PREGHIERA
Agnello di Dio, tu appari oggi contornato dai santi.
Sono quelli dichiarati tali e sono moltissimi altri:
sono tutti coloro che hanno creduto
alle tue paradossali parole, che proclamano felici
gli infelici e dichiarano ricchi,
oltre ogni immaginabile ricchezza,
quanti sono privi persino del necessario.
Oggi sono tutti intorno a te.
Ci sono quelli, la cui parabola s'è già conclusa
e quelli che ancora restano quaggiù.
Ascoltano ancora, anche solo per afferrare il senso
delle tue parole, similmente a quanti
quel giorno felice per ogni infelice
ti sentirono sulla montagna affermare l'impensabile.
Noi, Chiesa di oggi, dell'otto per mille
e mai sazi di sovvenzioni, lo dimentichiamo
e con mille umane ragioni, lontane dalle tue,
riteniamo "più adeguata" una Chiesa più ricca.
Perdonaci e aiutaci a ritrovare la strada
verso la santa montagna delle beatitudini. Amen! (GM/01/11/09)
1^ lettera di Giovanni (3,1-3) Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.
Vangelo di Matteo (5,1-12a) - In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».disse: "Non sei lontano dal regno di Dio". E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.