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La protesta dei cittadini di Scalea per le esalazioni della discarica. La Scossa attacca l'Amministrazione comunale

Discarica di Scalea: le esalazioni flagellano la cittadina. Centinaia di residenti lamentano il disagio da mesi, si infiamma la protesta.  La Scossa: l'Amministrazione comunale non ha ancora risposto alla lettera aperta del 21 luglio sul probabile inquinamento della terza buca.

SCALEA - Un'estate da dimenticare per i turisti e residenti della cittadina. Da mesi, centinaia di cittadini lamentano il puzzo maleodorante che verso sera scende nel centro città dalla discarica di Piano dell'Acqua. L'odore infestante di spazzatura organica in putrefazione non lascia ormai scampo, specialmente ai residenti che abitano nei pressi della stazione vecchia, di via Tommaso Campanella e nelle vicinanze del Monticello.

La città di Scalea è praticamente flagellata dall'odore dei rifiuti e di conseguenza è aumentato il disagio per il rischio della salute avvertito da numerosi cittadini che nel frattempo, però, si sono organizzati per protestare contro il silenzio dell'amministrazione comunale sul caso segnalato anche a mezzo stampa dall'associazione La Scossa. Difatti, a seguito di alcune lamentele di cittadini residenti, la nostra associazione il 21 luglio scorso, ha scritto una lettera aperta al sindaco di Scalea sul problema delle esalazioni del percolato sulla città, evidenziando la necessità di rimediare l'inconveniente con un intervento tecnico di stratificazione adeguato sulla struttura, finalizzato ad accelerare i processi di cristallizzazione della parte organica non differenziata all'interno della discarica, allo scopo specifico di diminuire almeno gli eccessi di esalazione del percolato sui cittadini, ma sul caso non è stata data nessuna risposta e crediamo siano state evase anche le richieste dei cittadini che lamentano il disagio da oltre due mesi. Occorre anche ribadire, inoltre, che il problema della discarica è legato a doppio filo alla irrazionale e completa mancanza di una politica di programmazione territoriale consona allo sviluppo stesso della cittadina e ai metodi e le scelte adottate per la gestione dei rifiuti.

La città di Scalea paga il prezzo più alto per aver dato possibilità al commissario dell'emergenza rifiuti della Calabria, prima di ogni cosa, di aver lasciato costruire la terza buca senza considerare gli effetti del rischio per la salute dei cittadini, in un contesto territoriale e comprensoriale dove è praticamente inesistente la raccolta differenziata. Una situazione questa che aggrava e che abbatte anche ogni slancio di ripresa economica e sociale del territorio e, soprattutto, del turismo. In questi anni l'amministrazione comunale di Scalea doveva considerare gli stimoli della protesta pubblica, degli ambientalisti e dei cittadini coinvolti, più come una spinta verso un investimento pubblico che risolvesse il problema della mancanza della raccolta differenziata, tutt'ora inesistente, e del trattamento tecnologico dei rifiuti, e meno come azione di protesta fine a se stessa. Il tempo e gli effetti del percolato sulla città, infatti, hanno dato ragione a coloro che due anni fa scesero in piazza per scongiurare quello che oggi si è verificato nel peggiore dei modi previsti. Il futuro di Scalea, con l'odore che è rimasto attaccato alle narici di tutti quelli che hanno avuto modo di visitarla quest'anno, non sarà certamente roseo. Chissà se l'attuale amministrazione comunale resterà ancora in silenzio? Resta, comunque, la realtà fatta di aria di immondizia che la sera scende nelle vallate di Scalea a risvegliare vecchie paure del passato, anche se non è trascorso tanto tempo da quei giorni in cui qualcuno amava ripetere che "Indietro non si Torna".

Scalea lì 05/09/2009

Antonio Pappaterra
05/09/2009

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/calabria/2009/scalea/esalazioni-discarica.aspx
Data: venerdì 22 novembre 2024 - 01:26:05