ALTO TIRRENO - La FLAI CGIL lancia l'allarme incendi; anche quest'anno non è stata fatta alcuna prevenzione.
«Anche quest'estate il patrimonio agro-forestale e l'area del Parco del Pollino, ricadente nel versante tirrenico, sarà messo a dura prova dagli incendi. A lanciare l'allarme è Michele TEMPO Segretario Comprensoriale Flai Cgil e Dario PAPPATERRA Responsabile flai cgil del Tirreno , che denuncia le difficili condizioni di lavoro degli operai forestali e come fino ad oggi le autorità competenti non si siano mosse tempestivamente per prevenire i possibili danni causati dai roghi e dagli incendi boschivi.
Premesso che, in data 28/05/2009, la Flai-CGIL, inoltrava al presidente del Consorzio di Bonifica Valle Lao, richiesta di incontro per discutere in merito all'avviamento del servizio anti-incendio boschivo, per la campagna 2009. Nella richiesta di incontro si evidenziava, in base al riscontro degli anni precedenti, alcune disfunzioni organizzative, fra cui la mancata applicazione della legge sulla sicurezza e l'importanza dell'attività di prevenzione, da svolgere preventivamente nell'ambito dei rimboschimenti. A questa nota, invece, di seguire, come ovvio, una convocazione, in data 10/06/2009, prot n 3539, perveniva a mezzo fax, una risposta a firma del direttore generale, che, contestando il contenuto della richiesta, evidenziava un sistema organizzativo efficientemente completo di tutte le figure, fra l'altro attrezzati di tutto punto, compresi i dispositivi di protezione individuale.
Allo stato attuale,però, dalle tante lamentele degli operai ricevute e da una verifica presso gli addetti, si evidenzia un quadro drammatico e se non si apportano i dovuti accorgimenti, sarà difficile affrontare le emergenze incendio.
Occorrerebbe, difendere e rafforzare il lavoro degli operai forestali, che se ben coordinati ed addestrati potrebbero svolgere, come già hanno fatto negli anni anche a costo di rischiare la propria incolumità, un preziosissimo lavoro di tutela del territorio boschivo.
Lo sforzo considerevole che gli addetti potrebbero fare per lo spegnimento, sicuramente non può sopperire alla carenza delle attrezzature e degli automezzi. Al momento, ne il territorio di Orsomarso , ne quello di Grisolia, sono dotati dell'autobotte, strumento fondamentale per contrastare gli incendi. Il servizio di vedetta, che per la sicurezza sul luogo di lavoro, dovrebbe essere svolto a coppia, attualmente non si comprende come viene effettuato, in quanto gli addetti sono un numero irrisorio per coprire i turni previsti, un esempio per tutti è nel territorio di Orsomarso, in quel caso le unità adibite come vedette sono due a copertura di un servizio che và dalle 6 del mattino alle 14 e dalle 14 alle 22, quindi due sole unità per coprire due turni. Non è l'unico caso, lo stesso succede a Grisolia, Aieta, Santa Domenica e probabilmente anche in altri territori di competenza. Quindi per la prevenzione, come le statistiche affermano, se non si interviene nei primi 10 minuti dall'avvistamento del principio di incendio,ogni intervento potrebbe essere vano. A questo si aggiunge un altro deficit, ancor più grave, è quello della mancata prevenzione, ormai non si usa più fare le fasce anti-incendio, strumento utilissimo che si è rilevato negli anni, a salvaguardia del patrimonio naturale, oltre all'ulteriore deficit rappresentato, allo stesso tempo, l'apertura di cantieri balneari, vedi quello del comune di Santa Maria del Cedro, con parere positivo espresso dalla Regione Calabria. Inoltre è paradossale adibire alcuni operai idraulici forestali al ripristino delle chiudende dei cantieri danneggiati da atti vandalici o da tagli abusivi di alberi, perché va in contraddizione con l'attività di rimboschimento, in quanto da un lato, si abbandonano i cantieri forestali, dall'altro si danno disposizioni di adibire lavoratori al ripristino delle chiudende, senza fornire gli stessi i materiali accorrenti, probabilmente perché si riconosce che le chiudende, che sono aree recitante adibite a rimboschimenti giovani, andrebbero rifatte tutte in quanto inesistenti, come inesistenti rimboschimenti giovani. Sarà, comunque, difficile esprimere soddisfazione dal lavoro degli operai forestali che sono, in pratica, abbandonati e senza la possibilità d'ausilio di strutture e mezzi.
Concludiamo, esprimendo preoccupazione e sdegno per il modo in cui viene gestita la forestazione in questo territorio, anche perché, alla luce della scadenza dei finanziamenti ordinari per i forestali Calabresi,ciò non rappresenta un buon biglietto da visita per il rifinanziamento dei FORESTALI.
Infine, venuti a conoscenza che la signora Barbara Mele, detiene la delega alla forestazione per alcuni comuni, esprimiamo apprezzamento, invitandola fin da adesso a costituire un tavolo di concertazione per affrontare, in modo serio, le problematiche inerenti al settore della forestazione, allo scopo di incentivare una svolta decisiva sulla questione. Conoscendo le qualità che hanno sempre distinto il carattere della Sig.ra Mele, sarebbe gradita un ampliamento della delega suddetta anche a gl' altri comuni del alto tirreno, al fine esclusivo di garantire una politica uniforme per tutto il comparto della forestazione di competenza territoriale».
Scalea lì 20/07/2009