LA LOCANDINA di don G. Mazzillo - Tra i tanti temi pasquali di questa domenica si può indicare quello riguardante la potenza dell’annuncio e più in generale il valore della narrazione nella trasmissione del Vangelo e nella comunicazione umana in genere. Nel brano degli Atti degli Apostoli al lungo racconto di Pietro sulla vita di Gesù al popolo di Gerusalemme seguono due annotazioni importanti: il suo arresto e quello di Giovanni da parte delle autorità del tempio e il fatto che «molti di quelli che avevano ascoltato il discorso credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila» (4,4). Ma come mai l’effetto del racconto è così sconvolgente, da provocare la recrudescenza dell’odio e l’adesione convinta di un così gran numero di ascoltatori? A questa domanda sembra rispondere il brano evangelico, che mette in risalto che proprio mentre i due discepoli di Emmaus, tornati a Gerusalemme, narravano agli altri il loro precedente incontro con Gesù, lui stesso (autòs) fu in mezzo a loro si fece toccare e mangiò con loro, istruendoli su quanto era avvenuto della sua vita e sul seguito che ciò avrebbe avuto per loro. Il tutto sembra portare alla conclusione che la narrazione convinta e testimoniale di Gesù è ancora e resta sempre un reale incontro con lui. Un incontro che riguarda sia chi annuncia sia chi ascolta.
(Immagine dell’interno del cenacolo, ricostruito all’epoca delle crociate e oggi sotto la tutela delle autorità israeliane, che pur non consentendo alcun culto, ne permettono la visita)
PREGHIERA
Di certo era più semplice questo luogo
da cui, o Gesù, ripartiva il tuo sogno
di unire tutti gli uomini nel tuo stesso patto d’amore.
Quel sogno che la tragedia delle tue ultime ore
e quella dei cuori rinserrati nell’odio
aveva invano voluto arrestare.
No, nessuno, oggi come allora, può fermare l’amore
così come non può farne tacere il racconto,
quello, che iniziato in questo cenacolo,
percorre ancora tutta la terra
e tocca il cuore di chi si libera da ogni paura
e si apre a condividerne, come per l’eucaristia,
un frammento di amicizia, in cui è presente
quel patto stipulato per sempre.
Qui, tra queste mura ricostruite
tu tornasti tra i discepoli a rinsaldare quel patto,
che sommesso e solenne era risuonato
sulle tue labbra, quando avevi spezzato quel pane
e versato quel vino, indicandovi
il tuo corpo e il tuo sangue!
Grazie, Signore, Alleluja! (GM/26/04/09)
Atti (3,13-15.17-19) - In quei giorni, Pietro disse al popolo: «Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi fosse graziato un assassino. Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni. Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, come pure i vostri capi. Ma Dio ha così compiuto ciò che aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo doveva soffrire. Convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati».
Vangelo di Luca (24,35-49) - In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».