Una pièce teatrale, la testimonianza di un "ebreo fortunato" e gli interventi di Enrico Esposito e Giorgio Franco, hanno carattarizzato la celebrazione della Giornata della memoria al Liceo scientifico Metastasio di Scalea. Al termine un appello contro ogni tentativo di revisionismo e negazionismo.
SCALEA - Con la testimonianza di un “fortunato” delle persecuzioni nazifasciste e una rappresentazione teatrale sulla shoah, il Liceo scientifico di Scalea ha celebrato giovedì 29 gennaio la Giornata della memoria. La manifestazione si è svolta nell’aula magna intitolata a Mario Naccarato alla presenza degli studenti del triennio che hanno dimostrato grande interesse verso le relazioni presentate dagli ospiti intervenuti.
L’incontro è iniziato alle ore 10 con il saluto del dirigente scolastico Elena Cupello che ha presentato il programma della manifestazione e i relatori: Ugo Foa, membro della comunità ebraica romana; Enrico Esposito in rappresentanza del direttivo dell’Istituto calabrese di storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea; Giorgio Franco, opinionista radiofonico e di testate giornalistiche calabresi.
La pièce teatrale, i cui protagonisti sono stati un gruppo di studenti liceali, ha portato in scena una rievocazione dei momenti drammatici dello sterminio degli ebrei nei lager nazisti; due i protagonisti: una SS e un ebreo collaborazionista con la stella di Davide al braccio, hanno sviluppato i dialoghi, mentre quattro mimi vestiti di nero e con delle maschere sul volto illustravano le scene con i movimenti del corpo.Quelli con la maschera rossa rappresentavano i carnefici, le vittime portavano una maschera bianca sul volto.
Alla fine della rappresentazione, che è stata curata dai docenti Sonia Benedetto e Tania Paolino, la platea ha avuto modo di ascoltare la testimonianza del professor Ugo Foa, all’epoca dei fatti residente con la sua famiglia a Napoli, il quale ha raccontato la sua esperienza di ebreo “fortunato” scampato miracolosamente alla deportazione grazie alla rivolta della città avvenuta nel 1943 contro gli occupanti nazifascisti. Foa, riferendosi all’emergente ondata di revisionismo e di negazionismo in atto, ha concluso rivolgendo a tutti un invito e una provocazione: considerare non vere le sue dichiarazioni e fare delle ricerche per dimostrare la drammatica e tragica realtà dell’olocausto. Enrico Esposito e Giorgio Franco hanno ripreso ulteriormente i concetti espressi da Ugo Foa ribadendo la necessità ed il dovere morale e civile di non dimenticare come unico rimedio per scongiurare il ripetersi delle immani tragedie che hanno caratterizzato il cammino della storia del Novecento.