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Tempo di avvento. Tempo di attesa

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Siamo in avvento, cioè attendiamo la venuta di Gesù. Lo aspettiamo nella ricorrenza del Natale, e tuttavia l'aspettiamo, per ciò che riguarda la nostra esistenza, alla fine della nostra vita e, per ciò che riguarda la storia umana, alla fine dei tempi. In realtà attendiamo il suo venirci incontro in ogni circostanza e in ogni istante della nostra vita. L'intensa invocazione di Isaia "Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti!", della prima lettura, non è che il rinnovato appello dal fondo della nostra solitudine affinché la sua Presenza ci raggiunga. Ma ciò avviene ben presto, avviene sempre, senza che i monti sussultino. Quando finalmente ne avvertiamo la venuta, sussulta però il nostro cuore. Come accadde al rabbino che, giunto in un paese straniero, non riuscì a trovare alloggio se non nel maleodorante vicolo dei conciatori di pelle. Non riuscendo nemmeno a pregare per l'odore acre della concia, si era rifugiato nella sinagoga. Qui comprese finalmente che la Presenza di Dio (detta Shekinah) era finita in esilio, abbandonata nel vicolo dei conciatori. A questa intuizione il suo cuore sobbalzò ed egli pianse con tale intensità, da cadere a terra svenuto. Fu allora che la Shekinah gli apparve nella sua gloria, per dirgli «Sii forte, figlio mio! Anche se grandi sofferenze ti attendono, non temere! Perché io sarò presso di te». Siamo tutti invitati a cercare e a saper scorgere tra noi quella Presenza, che ora ha un nome ed un volto: Gesù Cristo.

PREGHIERA
Gesù, tu ci dici di vegliare, di vegliare ancora,
di vegliare sempre. Lo ripeti all'inizio e alla fine
di questi anni che volano via,
mentre ci ritroviamo ad attendere un altro Natale
e sorridiamo a vedere le strade illuminate
e la gente indaffarata e noi stessi sorpresi
di una sorpresa che va avanti da tanti anni,
quanti quelli che portiamo con noi...
Sussulterà forse il nostro cuore nella notte
più grande di tutte le notti,
quando ti ritroveremo, anche noi,
dove mai ti avremmo cercato.
Ma intanto, te ne preghiamo, vienici incontro
nella quotidianità ben più dura
e apparentemente banale,
che rischia ugualmente
di intorpidirci i pensieri ed il cuore.
Tienici desti e fa' che in tutta la vita,
riscoperta come un unico avvento, ti attendiamo
con trepidazione e con gioia! Amen! (30/11/08)

Vangelo di Marco (13,33-37) - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Profeta Isaìa (63,16-17.19;64,1-7) - Tu, Signore, sei nostro padre, / da sempre ti chiami nostro redentore. / Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie / e lasci indurire il nostro cuore, cosi che non ti tema? / Ritorna per amore dei tuoi servi, / per amore delle tribù, tua eredità. / Se tu squarciassi i cieli e scendessi! / Davanti a te sussulterebbero i monti. / Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo, / tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti. / Mai si udì parlare da tempi lontani, / orecchio non ha sentito, / occhio non ha visto / che un Dio, fuori di te, / abbia fatto tanto per chi confida in lui. / Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia / e si ricordano delle tue vie. / Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato / contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli. / Siamo divenuti tutti come una cosa impura, / e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia; / tutti siamo avvizziti come foglie, / le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento. / Nessuno invocava il tuo nome, / nessuno si risvegliava per stringersi a te; / perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto, / ci avevi messo in balìa della nostra iniquità. / Ma, Signore, tu sei nostro padre; / noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, / tutti noi siamo opera delle tue mani.

29/11/2008

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/la-locandina-2008/novembre-2008/1%5e-domenica-di-avvento-b--2008.aspx
Data: sabato 23 novembre 2024 - 17:20:56