A San Donato di Ninea trovati 17 fori Colpi di carabina contro la sede del Corpo forestale.
SAN DONATO DI NINEA – Sono stati contati diciassette fori di proiettili, probabilmente frutto di altrettanti colpi di carabina, sono stati esplosi contro il portone e le finestre della stazione del Corpo forestale dello Stato a San Donato di Ninea (Cs). Ad accorgersene sono stati gli stessi uomini della Forestale che ieri mattina trovato le ogive sule imposte e alcuni proiettili all'apertura della caserma.
Mentre non è stato trovato nessun bossolo nei dintorni dell'edificio. Per effettuare tutti gli accertamenti del caso sono intervenuti gli investigatori e gli agenti della scientifica del Commissariato di polizia di Castrovillari, che hanno repertato quanto trovato sul posto e avviato le indagini per capire il movente dell'intimidazione e stabilire dunque se l'azione fosse diretta al singolo o all'intero corpo di stanza nella caserma. Secondo quanto ricostruito finora, colpi dovrebbero essere stati esplosi poco prima della mezzanotte di domenica scorsa.
Ieri, per tutta la giornata gli agenti guidati dal vicequestore Giuseppe Zanfini hanno sentito diverse persone. A essere presa di mira è stata il lato posteriore della caserma che si trova sulla strada principale di San Donato di Ninea, a poche centinaia di metri dal centro. Poliziotti e uomini della Forestale non escludono nessuna ipotesi, ma ritengono assai più probabile il fatto che chi ha premuto quel grilletto intendesse mandare un segnale all'intera caserma che, lo ricordiamo, fa capo al Centro territoriale di Rotonda, competente per tutta l'area del Parco del Pollino – in cui rientra anche San Donato. Eppure, di recente, la stazione oggetto dell'intimidazione, non è sta protagonista di operazioni di polizia, di controllo e prevenzioni particolarmente eclatanti, se non quelle ordinarie che tutte le sedi del Cfs mettono in atto a tutela del patrimonio naturalistico nazionale.
Unico elemento di "novità", sul territorio di San Donato è la concessione decennale un'area di circa 3.076 ettari situata su terreno demaniale alla società privata Bio for Energy, che si occupa della gestione di aree boscate e foreste per destinare il legname all'alimentazione di impianti elettrici a biomasse. Con la concessione, che prevede per le casse comunali un introito in dieci anni di circa 371.000 euro, nelle settime scorse è scattato anche un regime di maggiori controlli dell'area, a opera dei guardiaboschi privati, per impedire le ruberie di legname. E di recente sono stati bloccati diversi episodi e sono state sequestrare, proprio da parte del Cfs, tre aree disboscate abusivamente. E da queste parti il bosco è ancora considerato "cosa di tutti", dove andare a fare legna è prassi vecchia come l'uomo.
Fonte: Il Quotidiano della Calabria - (di FRANCESCO MOLLO) 12 novembre 2008