ALTO TIRRENO - La Chiesa diocesana si stringe attorno al parroco di Grisolia don Franco Liporace, vittima dell'incendio della propria macchina avvenuto nel corso della notte di venerdì scorso. Un atto che, sebbene non è ancora nota la dinamica dei fatti, compito questo affidato alle Forze dell'ordine, è comunque davvero sconcertante e dal chiaro sapore intimidatorio. L'episodio ha destato forte preoccupazione nella comunità della cittadina alto tirrenico e suscitato l'allarme del vescovo della Diocesi San Marco-Scalea mons. Domenico Crusco che, com'è noto, è originario di Grisolia; durante l'omelia domenicale pronunciata nel corso del tradizionale pellegrinaggio diocesano al santuario della Madonna del Pettoruto il vescovo ha usato parole molto dure di condanna del gesto, qualunque sia la sua matrice e ha espresso tutta la sua vicinanza e solidarietà a don Liporace.
Una posizione che è stata confermata anche da un comunicato stampa dell'Ufficio diocesano che è stato diramato intorno alle 17,30 della giornata di oggi.
"Il Vescovo e tutti i sacerdoti della diocesi di San Marco Argentano–Scalea - si legge nella nota - esprimono affetto, solidarietà ed incoraggiamento a don Franco Liporace, parroco di Grisolia e direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, vittima dell’incendio dell’auto nella notte di venerdì scorso.
I gravi fatti accaduti in questi ultimi tempi a Grisolia, dove l’incendio di automobili è diventata una pratica ripetuta, devono portare tutti alla riflessione e ad un serio supplemento di impegno da parte della società civile, delle forze dell’ordine e della magistratura.
La Chiesa diocesana, conoscendo le grandi doti umane, culturali, spirituali e pastorali di don Liporace, ribadisce la vicinanza al sacerdote, e altresì condanna fermamente ogni forma di violenza e di intimidazione.