ROTONDA (PZ) – L'annosa questione dei cinghiali, nel Parco del Pollino, sta per essere affrontata praticamente. Domenico Pappaterra, presidente del Parco fa sapere, infatti, di "avere attivato tutte le procedure necessarie per partire con il Piano sperimentale di abbattimento selettivo dei cinghiali, lunghe ma indispensabili per attuare il Piano. Ora siamo nella fase di attuazione - dice Pappaterra - come ben sanno tutti i soggetti interessati, sindaci, province, organizzazioni professionali di categoria e opinione pubblica. ll Parco - precisa Pappaterra - seppure con tempi dilatati perché tali sono quelli richiesti dalla burocrazia, sta facendo tutto quanto è nelle sue possibilità per alleviare il nocumento procurato dai danni e per cercare di intervenire sul disequilibrio verificatosi con la proliferazione della specie".
L'adozione del Piano è ormai storia. Il suo iter parte con il parere favorevole dell'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica e di quello del Ministero dell'Ambiente a fine 2006. Dopo aver consumato tutti i passaggi necessari alla sua attuazione, compresa la selezione degli operatori, il 4 agosto scorso si è proceduto a richiedere alle dieci strutture adibite alle operazioni di macellazione presenti sul territorio del Parco, la disponibilità ad eseguire le operazioni di ispezione delle carcasse e prelievo campioni biologici per analisi di laboratorio (spellamento delle carcasse e smaltimento pacco intestinale, pelle e setole). Sempre con la stessa determinazione si è proceduto ad indire una procedura per individuare la ditta alla quale affidare il servizio di trasporto, con mezzo refrigerato idoneo, le carcasse di cinghiali dal luogo di abbattimento ai macelli, servizio necessario nei periodi in cui la temperatura è superiore a 7° C e a discrezione del veterinario dell'Asl. Ad oggi - riferisce l'Ufficio conservazione - hanno dato la disponibilità a trattare gli animali abbattuti due macelli, mentre per il trasporto degli animali dal sito di abbattimento al macello si è svolta la procedura di gara con l'aggiudicazione del servizio.
Per ciò che riguarda gli operatori di selezione, fino ad oggi sono 148 quelli ammessi, previa verifica dei titoli dichiarati, alle operazioni di controllo della popolazione di cinghiali. Il numero di operatori di selezione previsto dal Piano è di 370, per questo si è chiesta la disponibilità ad effettuare le operazioni di abbattimento anche ad operatori di selezione non residenti nel territorio del Parco ed in possesso della licenza di "operatore di selezione" rilasciata da una delle province della Repubblica Italiana. I termini per la presentazione delle nuove domande è scaduto da pochi giorni (il 25 agosto) e sono pervenute 38 richieste che saranno valutate da un'apposita commissione. In questi giorni, infine, l'Ente sta approntando un apposito protocollo d'intesa per regolamentare i rapporti tra il Parco e ogni operatore di selezione in merito anche alle responsabilità durante le operazioni di abbattimento.
"E' necessaria, a questo punto - conclude Pappaterra - la sinergia di tutte le Istituzioni affinché il problema sia affrontato e per quanto possibile debellato. D'altronde è fin troppo chiaro che non riguarda solo il territorio protetto. Così come vi sono comuni del Parco, in Basilicata come in Calabria, letteralmente invasi dai cinghiali. E sappiamo bene che l'intervento dell'uomo non è più differibile".
Fonte: infoParco - Mercoledì 03 Settembre 2008