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Il popolo di Orsomarso crescat, vivat, floreat

Riproduciamo intregralmente l'omelia di commiato del parroco don Antonello Pandolfi dalla comunità di Orsomarso durante la messa celebrata nella chiesa di San Giovanni Battista domenica 31 agosto 2008

"E’ con forte sentimento, è con vera partecipazione d’animo e non poca commozione che m’appresto a presiedere per l’ultima volta come vostro parroco, il sacrificio eucaristico, in questa domenica XXII del tempo ordinario che offro per tutto il popolo. La Parola di Dio che la Chiesa ci offre quest’oggi, illumina il nostro cammino di Popolo santo di Dio ed offre a ciascuno di noi orientamento nel viaggio verso la meta. Eloquente la pagina del Vangelo!
Gesù dopo aver dichiarato beato l’Apostolo Pietro perché per illuminazione dall’alto lo ha riconosciuto Figlio del Dio vivente, con parole forti lo invita a seguirlo ed a pensare secondo Dio e non secondo gli uomini; “vade retro satana”; stai indietro!
Allo stesso pescatore di Galilea, chiamato per divina vocazione ad essere pescatore di uomini, dopo la Risurrezione, Gesù si esprimerà con altro monito simile: “Seguimi”.

E’ il Signore infatti che traccia il sentiero del nostro cammino, sia a livello più generale e quindi comunitario e sia personalmente.
A livello comunitario, per la nostra cara comunità parrocchiale di San Giovanni Battista in Orsomarso, risuona particolarmente in questi giorni, mentre assiste all’avvicendamento del parroco; e forte risuona per chi, per ben tredici anni ne è stato guida e pastore indegnamente.
Infatti, ben ricordate che fin all’indomani dell’ordinazione diaconale, fui mandato in mezzo a voi e con voi e per voi ho speso i primordi della vita sacerdotale con giovanile fervore e nella gioia dell’entusiasmo della sequela di Cristo Sommo ed eterno Sacerdote. E qui in mezzo a voi ho trovato il campo in cui seminare il Verbo di Dio, qui ho trovato la mia casa, qui ho trovato la mia famiglia, davvero si realizzano le Parole di Gesù benedetto, a chi lascia tutto per seguirlo, Egli concede il centuplo.

Con timore e trepidazione venni a raccogliere i frutti di tanta fatica apostolica spesa dai miei predecessori, sentendo la voce del Maestro che attraverso la volontà del Vescovo mi diceva: “Seguimi!”
Oggi, attraverso la stessa voce del Pastore della Diocesi; mi ripete: “ vade retro, seguimi.
Ho accolto il paterno invito ed anche con la naturale sofferenza del distacco, umanamente comprensibile, ho ripetuto il mio: Adsum, eccomi!. Ed ecco ora che mi appresto a lasciare questa comunità che ho amato e servito con tutto il cuore e con tutte le mie forze. Questo eccomi, costa sofferenza, è il cammino della croce che ha tracciato Gesù per i suoi discepoli, lo abbiamo ascoltato poc’anzi nel Vangelo: “ chi vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
E’ vero da più tempo il Vescovo mi aveva proposto di lasciare la guida di questa cara comunità per altri bisogni della Diocesi, ma poi, concordemente, al fine di portare a compimento alcune opere iniziate con sacrificio e fatica, si è optato per tempi futuri.
Il tempo passa, le opere necessarie allo svolgimento delle attività liturgico-pastorali sono terminate, è ora di sciogliere le vele, direbbe San Paolo.
Con l’apostolo delle genti ripeterò ancora: “ Con voi ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede”.

Oggi, ponendo nelle mani della Chiesa, mia Madre, la disponibilità a qualificarmi nello studio del Diritto per un servizio diverso ma non meno impegnativo, mi pongo ancora una volta dietro alla sequela di Cristo, anteponendo i suoi progetti ed il suo disegno al mio, per continuare il nostro cammino; voi con la guida di un nuovo parroco nella persona del Vostro concittadino Don Mario Spinicci, a cui và l’augurio fraterno più sincero perché possa essere un pastore secondo il cuore di Cristo, ed io dove il Signore vorrà.

Abbiamo vissuto insieme momenti di gioia e di sofferenza, con voi, ho condiviso gioie e speranze continuando a servirvi nella preghiera fino al termine dei mie giorni. Ho cercato di fare bene il mio dovere certo di dover rendere conto a Dio per le anime che mi erano state affidate e farvi crescere nella fede della Chiesa, ho coltivato lo zelo per la casa di Dio, ho cercato di portarvi non a me ma a colui che indegnamente rappresentavo Gesù nostro Signore e fino a quando ho celebrato per voi il sacrificio di Cristo, in questa Chiesa Matrice dedicata a San Giovanni Battista sempre cercavo di ricordarmi le sue parole: “Lui deve crescere e io diminuire”.
Carissimi, chiedo cristiana comprensione per eventuali miei sbagli, dettati dalla inesperienza giovanile e dall’altro perdono di cuore a quanti si sentissero debitori per le offese arrecatemi.

Vi affido tutti alla Vergine Maria, nostra Madre e regina. In particolare quanti in questi anni mi hanno collaborato alle diverse realtà presenti in parrocchia: catechiste, Azione Cattolica, consigli di partecipazione, collaboratori, il coro parrocchiale e a quanti in diversi modi hanno prestato in parrocchia il loro prezioso servizio. Affido alla Vergine e alla sua materna protezione i bambini, e i giovani che ho visto crescere e prendere strade diverse per costruire il loro futuro, il caro gruppo dei ministranti che ringrazio per il loro servizio reso all’altare. Tutti voi, carissimi, ciascuno e indistintamente saluto e ringrazio per la vicinanza, la stima e l’affetto.
Un ricordo particolare nella preghiera ai malati che nella loro sofferenza offerta al Signore, sono stati la mia consolazione e sostegno.
Ancora, un ricordo orante al Signore per tante persone care a Voi e lo sono diventate anche per me, chiamate alla casa del Padre.

Un saluto cordiale alle autorità comunali e alle forze dell’ordine che ringrazio per le tante volte che con molta disponibilità hanno prestato il loro servizio.

Grazie, grazie di vero cuore per la testimonianza di affetto dimostratami in questi anni e soprattutto in questi giorni. Il Signore ricambi con abbondanza di benedizioni; a Lui, fonte di ogni bene, chiedo che quanto faticosamente seminato, giunga a maturazione. In questo tempio simbolo della vostra fede, dal quale continuamente sale a Dio la lode e il ringraziamento, ricordatevi di me nelle vostre preghiere.

Il popolo di Orsomarso, a me ormai caro e che mai potrò dimenticare, CRESCAT, VIVAT, FLOREAT.

Avanti dunque in nomine Domini, Alleluia.

Sac. Pandolfi don Antonello

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/orsomarso/2008/cronaca/don-antonello-lascia/omelia-di-commiato.aspx
Data: venerdì 27 dicembre 2024 - 17:37:55