SAN NICOLA ARCELLA - «Progetto strategico “Golfo Amico”: l'ennesima invenzione per non affrontare i problemi reali». È quanto afferma in modo critico il consigliere di San Nicola Arcella Eugenio Madeo. «Se si chiedesse ai vari partecipanti al workshop di Diamante di conoscere la loro opinione sulle decisioni assunte a seguito dell'incontro avremmo risposte di questo tipo: “a seguito del protocollo d'intesa sottoscritto nel mese di luglio del 2003 il partenariato “Golfo Amico” si propone di effettuare un'analisi territoriale propedeutica all'individuazione di macro obiettivi strategici finalizzati alla valorizzazione ed alla salvaguardia del patrimonio culturale, paesaggistico ed ambientale del Golfo di Policastro”. Altri ci parlerebbero di “tavoli tematici, espressione delle linee di operatività, e della costituzione di un tavolo del partenariato».
«Confesso la mia ignoranza – aggiunge Madeo - ma non ho capito nulla! Eppure si sta discutendo di come spendere i nostri soldi perché, l'Unione Europea ci restituisce solo una parte di quanto viene da noi versato». «Fuori dal palazzo che ha ospitato il workshop – continua il consigliere - assistiamo però alle lamentele di sempre: richieste di un mare più pulito, strade e piazze libere dai cumuli di spazzatura maleodorante, carenza di acqua sempre più frequente, richiesta di servizi più efficienti. Di queste cose nei workshop non si parla. Eppure – sottolinea Madeo - si potrebbe intervenire e subito, senza attendere che fra un protocollo d'intesa ed un altro passino cinque anni. Dite con chiarezza quanti soldi ci sono disponibili per il Golfo di Policastro, quali interventi si intendono fare e chi deve farli, senza inventare nuove società e strumenti di intervento, perché le norme in vigore dicono con chiarezza cosa compete ai Comuni, alle Province ed alle Regioni. E poi che si chiamino Por, Pon o Poin sinceramente poco importa.
Proprio perché intendo dare anche un contributo di proposte e non solo di critica – evidenzia il consigliere - insisto sulla necessità di concentrare gli investimenti sui servizi ambientali e sul recupero e la valorizzazione di ciò che già esiste. La Regione Calabria è nel più completo immobilismo e la Provincia di Cosenza avanza proposte tipo la costituzione di “Cosenza Acque” e per i rifiuti solidi urbani l'ampliamento delle discariche esistenti che se realizzate rappresenterebbero rimedi peggiori del male. Forse il motivo per cui si parla di altro è proprio questo: nascondere le proprie incapacità ed inefficienze, nel tentativo di spostare altrove l'attenzione.
Ci si sbaglia – continua Madeo - però di grosso, perché questi problemi sono quotidianamente sotto gli occhi dei cittadini e perciò diventa difficile se non impossibile tenerli nascosti. Si possono organizzare tutti i workshop di questo mondo. Col mare sporco ed i cumuli di rifiuti per strada diventerà difficile parlare di sviluppo. Per quanto riguarda poi i centri storici presenti sia lungo la costa che nell'entroterra, gli interventi possono essere ancora più semplici ed immediati: basta incentivare i cittadini e gli operatori economici del luogo sotto l'aspetto normativo, finanziario e con agevolazioni tariffarie per far rivivere questi centri: residenze e strutture ricettive turistiche di vario tipo, attività culturali, ricreative, commerciali, artigianali ed enogastronomiche, prefigurano la realizzazione del cosiddetto albergo diffuso e consentono di attivare un turismo diverso e meno stagionale».
Il consigliere comunale Madeo conclude: «Si vuole invece fare altro? Che lo si dica in modo esplicito e chiamando le cose con nome e cognome, perché è necessario sapere con chiarezza come si vogliono spendere i nostri soldi e chi si assumerà la responsabilità delle eventuali scelte operate».
Fonte: La Provincia Cosentina (Ste.San.) - 4 luglio 2008