LA LOCANDINA di d. G. Mazzillo - Il messaggio di questa domenica è riassunto nella parte finale del brano di Osea, dove Dio afferma decisamente: «Voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti». L’amore richiesto altro non è che entrare nel clima della benevolenza di Dio, gratuita e immeritata (ћesed), un amore che il tempo non logora e che talvolta, quasi ossessivamente, viene professato, come in qualche salmo: «Eterno è il suo amore per noi!» (Salmo 136). Tutto ciò è sullo sfondo dell’iniziativa di Gesù, il quale chiama al suo seguito Matteo, l’esattore delle tasse, disprezzato da tutti. La gioia della sua riabilitazione e degli altri simili a lui, è espressa dal banchetto in cui Gesù siede a mensa con i “peccatori”. Alla protesta dei benpensanti, che ritengono disprezzati da Dio quanti essi disprezzano, Gesù risponde di essere venuto proprio per loro, realizzando il detto che sono proprio gli ammalati che hanno bisogno del medico.
PREGHIERA
Amore impalpabile e leggero
è spesso il nostro, come nube
che svanisce nelle prime ore del mattino.
Viviamo così la nostra vita, Signore,
davanti a te, fuggendo e ritornando
solo quando ogni altra strada si perde
nelle nebbie della nostra inconsistenza…
Non così è il tuo amore,
che invece arriva ogni giorno
puntualmente con l’aurora e che immutato
è rimasto anche nelle ore della notte.
Proprio nella luce di un mattino,
hai chiamato anche me, strappandomi
al mio quotidiano, in cui stancamente
conteggiavo i miei guadagni e le mie spese,
e m’ha fatto un dono sconfinato:
la possibilità di vivere in maniera
totalmente diversa la mia vita.
Grazie e gloria a te, per sempre! Amen! (GM/08/06/08)
Profeta Osèa (6,3-6) - Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l’aurora. Verrà a noi come la pioggia d’autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra. Che dovrò fare per te, Èfraim, che dovrò fare per te, Giuda? Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all’alba svanisce. Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti, li ho uccisi con le parole della mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce: poiché voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti.
Vangelo secondo Matteo (9,9-13) - In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».