SCALEA – Il progetto “Golfo amico”è ancora oggetto di discussione. Sulla questione interviene anche il coordinatore del Partito democratico di Scalea, Domenico Introini, in difesa dell’iniziativa. Come è noto, lo scontro fra il sindaco di Scalea Mario Russo e quello di Santa Maria del Cedro, nei giorni scorsi era stato generato anche da questa iniziativa che qualcuno non vede di buon occhio. Ora, la parte politica più vicina al “Golfo amico” fa quadrato attorno all’iniziativa. Al momento, non sembra aver prodotto risultati tangibili che possano aver generato occupazione, quella che è necessaria, prima di ogni cosa, nei centri del Tirreno.
«L'intero progetto – spiega però Introini - nasce come luogo di incontro tra diverse realtà territoriali e regionali al fine di rendere partecipi i comuni nel determinare azioni di rivalutazione e rilancio del territorio per invertire la rotta del centralismo decisionale regionale che troppo spesso ha lasciato inascoltate le istanze dei comuni. Per tale motivo riteniamo che il progetto Golfo Amico sia un volano di sviluppo al quale è necessario partecipare in maniera collaborativa, al di là delle appartenenze politiche. Il progetto Golfo Amico rappresenta una grande opportunità per i comuni dell'alto Tirreno ed è tutt'altro che un contenitore vuoto».
Sono tre le regioni coinvolte: Calabria, Basilicata e Campania e tre anche le province: Salerno, Potenza e Cosenza. Sono 67 i comuni che con delibere di consiglio hanno deciso di aderire al progetto che mira a costruire una rete di relazioni e di scambi di idee per il rilancio del mezzogiorno.
«Questi dati – afferma Introini - a prescindere dagli aspetti tecnici che sono stati ampiamente relazionati nelle sedi opportune e durante tutta la serie delle consultazioni dei vari forum, sono più che sufficienti a dare un'idea di massima sulla portata di un progetto dal quale Scalea non può rischiare di rimanere escluso per le inaccettabili prese di posizione di un sindaco che si arroga il diritto di fare dietrofront anche in presenza di una precisa direttiva del consiglio comunale. Questo rappresenta un vero e proprio attentato alla democrazia che noi siamo disposti ad evitare a tutti i costi. Vorremmo quanto meno che il sindaco Russo ci spiegasse perché da più di un anno, ogni volta che si parla di Golfo Amico assume comportamenti così eclatanti. Forse non è riuscito a comprendere la portata del progetto?
Se così fosse – afferma Introini - lo invitiamo ad abbracciare la politica dell'ascolto che è alla base del progetto stesso e chiedere tutte le spiegazioni che ritiene necessarie per affrontare in maniera serena un confronto che abbia finalità costruttive. Se invece ha ben chiare le finalità e le potenzialità del progetto l'unica spiegazione che possiamo dare al suo comportamento disfattista e prevaricatore è la sua ormai classica intenzione di gestire direttamente e personalmente fondi e posti di lavoro che dovrebbero arrivare per la realizzazione dei progetti rientranti nel processo Golfo Amico al fine di mantenere ed incrementare il suo portafoglio di voti».
Fonte: Il quotidiano della Calabria (Matteo Cava) - 6 maggio 2008