La OLA (Organizzazione ambientalistica lucana) chiede le dimissioni del Presidente politico ddel Parco Domenico Pappaterra: "Il parco corsia preferenziale per Palazzo Madama".
Ecco il testo integrale del comunicato stampa:
PARCO DEL POLLINO - La notizia della candidatura a Palazzo Madama dell’attuale presidente del Parco Nazionale del Pollino risuona come un’ennesima beffa. Quale più nobile trampolino di lancio se non quello del Pollino? Mancava soltanto l’ufficialità. Adesso c’è anche quella: Domenico Pappaterra sarà candidato al Senato per la lista del Pd in Calabria.
La notizia, seppur “raccapricciante”, non ci sorprende affatto, considerando le vicende che hanno “travolto” l’Ente negli ultimi anni, abbandonato ad ogni sorta di inciucio, sintomo di un crescente degrado istituzionale. La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento Territoriale apartitico di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini – già all’epoca del toto-nomine per la presidenza del Parco del Pollino, ha espresso il desiderio di vedere “incollato” all’ambita poltrona un presidente al di sopra delle parti, in grado di dare nuovo slancio al Parco, ma soprattutto esente dalle contrattazioni e dai ricatti politici.
La nomina dell’attuale presidente del Parco Nazionale del Pollino da parte del ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio - è inutile negarlo - non ha soddisfatto “quasi” nessuno; è subito apparso un presidente “estratto” dal cilindro magico della politica locale e del compromesso politico romano; ci è subito sembrato non adatto a ricoprire quel ruolo, in un momento cruciale per l’intero territorio del Pollino, alle prese con vecchie grane, ripresa inconsistente e immaginarie prospettive di sviluppo.
Ed, invece, si è assistito ad una presidenza “sponsorizzata”, frutto di un “inciucio” tra le maggioranze politiche che guidano le Regioni Basilicata e Calabria. Senza tener conto della sua condotta durante la permanenza nelle passate gestioni dell’Ente, nonché l’assessorato ricoperto alla Regione Calabria, distintosi per “aver sostenuto l’ex presidente del Parco del Pollino Fino e per non aver mai assunto posizioni contrarie o critiche rispetto alla realizzazione dell’elettrodotto Laino-Rizziconi, sulla Centrale del Mercure, sul punto vendita al Santuario della Madonna delle Armi, sull’assurda riperimetrazione disegnata senza competenza che vorrebbe escludere aree di pregio come la Valle del Lao e quella del Mercure per consentire l’insediamento di impianti eolici, discariche, cave, centrali e cemento, solo per citare alcuni degli esempi”.
Senza remore, la OLA evidenzia la sconsideratezza della decisione, che cozza con il profilo di una presidenza del parco del Pollino politicamente intoccabile ed autorevole, più volte invocata ed auto-assunta. Pertanto, la OLA – senza attendere gli esiti delle prossime elezioni, chiede le immediate dimissioni del presidente del Parco Nazionale del Pollino.
Organizzazione Ambientalista Lucana - 12 marzo 2008