ORSOMARSO - Grandissimo successo ha riscosso l’iniziativa della Fidas – Associazione donatori volontari di sangue che sabato 9 febbraio ha fatto tappa in piazza Moro a Orsomarso con l’intera struttura operativa per raccogliere le donazioni volontarie dei soci e dei tanti sostenitori. Fin dalle 8,30 di mattina e fino all’una è stato un flusso continuo di uomini e donne, giovani e adulti che entravano nell’attrezzatissimo pulmino dove hanno trovato ad accoglierli due medici del centro trasfusionale di Paola presso il quale solitamente si raccolgono le donazioni. Il vento gelido che calava dai monti del parco del Pollino spazzando l’ampia piazza, non ha raffreddato gli entusiasmi dei donatori che hanno preso il loro numero e, dopo aver compilato la scheda informativa, hanno atteso pazientemente il loro turno chiacchierando allegramente e ravvivando il piccolo centro che solitamente a quell’ora è praticamente deserto.
Alcuni donatori hanno chiesto il permesso da lavoro e sono poi rientrati regolarmente, altri hanno approfittato del sabato libero per compiere questo gesto semplice ma di altissimo valore umano ed etico, non c’è infatti cosa più bella che donare gratuitamente qualcosa che è fondamentale per la vita di altre persone. Una cultura, quella della donazione, che ad Orsomarso è fortemente radicata, infatti il gruppo Fidas è ormai considerato una presenza storica nell’alto Tirreno, essendosi costituito oltre 25 anni fa agli inizi degli anni ottanta del secolo scorso. La struttura mobile della Fidas ha lavorato ininterrottamente per l’intera mattinata raccogliendo alla fine circa 25 donazioni di sangue.
Un risultato straordinario che ha fatto crescere l’entusiasmo di tutti i dirigenti dell’associazione, sia di provinciali che locali. In particolare il Presidente del gruppo Fidas di Orsomarso Emo Bottone ha ringraziato tutti i soci ed i sostenitori per aver risposto all’appello lanciato nei giorni scorsi e si sono presentati in massa. Insieme ai responsabili della struttura di Paola ha inoltre annunciato che l’iniziativa di recarsi periodicamente direttamente nei paesi per raccogliere le donazioni continuerà, anche per rispondere ad una esigenza reale derivante dall’oggettiva difficoltà per i volontari di raggiungere il Centro trasfusionale presso l’ospedale di Paola. Difficoltà che, in molti casi, provocano la rinuncia ad effettuare la donazione.