Abystron.Org
|Rubriche

Costruiremo la felicità degli altri per la nostra

LA LOCANDINA di d. G. Mazzillo - Questa terza domenica dell’anno mette insieme il superamento di ogni affanno e angoscia con la chiamata dei primi apostoli. Come a dire: Quando si esce allo scoperto e ci si affida a colui che non è soltanto genericamente luce (in latino lux), ma la fonte stessa della luce (lumen), le tenebre e l’angoscia non hanno più ragione di esistere. Sono così vinte le tenebre e l’angoscia che opprimono i popoli (vedi 1^ lettura) e quelle che intristiscono i nostri giorni. Gesù viene a chiamarci fuori da quella regione e ombra di morte che caratterizza l’inesorabile scivolare del tempo e la monotonia del quotidiano. Ci chiama perché, abbandonando cose (nel vangelo, la barca) e, se necessario, persone (Zebedeo), lo seguiamo senza rimpianti, dedicandoci agli altri. Costruendo la loro felicità costruiremo la nostra, quella che nessuno potrà più toglierci!
(L'immagine è quella del lago di Genesaret come appare oggi, con una barca che sta approdando e alcuni uomini che si intravedono appena. In primo piano c'è una figura vestita di bianco che guarda verso il lago)

PREGHIERA
Ti seguirò dovunque andrai
e passo dopo passo
i miei piedi metterò sulle tue orme.
Nessuno al mondo e niente
mi potrà trattenere.
Verrò a volte con ferite recenti
trascinandomi a fatica
come in questi giorni
ed altre volte ancora
di nuovo avvertendo
il profumo del mare,
verrò seppure con stanchezza,
come s’insegue il primo amore
anche quando è scemata
la forza di correre.
Ed altre volte verrò
(sempre così vorrei venire)
correndoti incontro
come fa un bambino sulla porta
ove suo padre riappare nella sera. (GM 23/01/05)

Isaia (8,23) - «Ma le tenebre non dureranno sempre sulla terra che è ora nell'angoscia. Come nei tempi passati Dio coprì di obbrobrio il paese di Zabulon e il paese di Neftali, così nei tempi a venire coprirà di gloria la terra vicina al mare, di là dal Giordano, la Galilea dei Gentili».

Vangelo di Matteo (4,12-23) - "Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti; il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori. E disse loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò. Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono".

25/01/2008

ABYSTRON.ORG
Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/la-locandina-2008/gennaio-2008/3%5edomenica-dell%e2%80%99anno-a-%e2%80%93-2008.aspx
Data: venerdì 22 novembre 2024 - 00:33:37