ORSOMARSO - Domani pomeriggio alle ore 16,30 presso il Centro sociale di Orsomarso si terrà un incontro pubblico per discutere della situazione politica locale in vista delle elezioni amministrative, non ancora indette ma che dovrebbero tenersi nella tarda primavera di quest’anno. Come previsto, dunque, passate ormai le feste a Orsomarso partono le grandi manovre di avvicinamento alla prossima scadenza elettorale che dovrebbe restituire al paese del parco del Pollino una nuova amministrazione ordinaria, eletta democraticamente.
Attualmente, infatti, a dirigere le sorti del palazzo di via Porta la terra è il Commissario straordinario Francesca Pezone dopo che, con Decreto del Presidente della Repubblica del 21 novembre 2007, il Consiglio comunale era stato sciolto a causa di inadempienze di legge, legate alla mancata approvazione del riequilibrio di bilancio. Come si ricorderà, il meccanismo che ha portato al provvedimento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, era stato preceduto dalla sospensione con decreto del Prefetto di Cosenza del sindaco Angelo Paravati, della Giunta comunale e del civico consesso con la contestuale nomina del Commissario prefettizio nella persona della dott. Pezone che, in pratica, succede a se stessa. Certamente, nei due mesi che sono seguiti alla caduta anticipata dell’amministrazione guidata da Angelo Paravati, non sono mancati i tentativi di approcci per cercare di definire qualche cartello elettorale.
Tuttavia se ciò è avvenuto è stato fatto in modo molto riservato e tra le mille difficoltà connesse con la situazione politica di Orsomarso dove, ormai, non esistono forze politiche organizzate capaci di gestire la fase di preparazione delle liste, partendo dalla questione più difficile della scelta del candidato a sindaco. Così si è andati avanti con il chiacchiericcio sommesso e il sentito dire nel quale ogni aspirante si è mosso in proprio nel tentativo di aggregare potenziali candidati o sostenitori di una futura lista.
Adesso, con l’iniziativa del Centro sociale, forse si dovrebbe avere un po’ di chiarezza in più, a cominciare da una riflessione più puntuale sui motivi che hanno determinato la fine anticipata delle prime due amministrazioni comunali del terzo millennio, finite entrambe malamente per cause tutte interne alle maggioranze premiate dal voto degli elettori e incapaci di portare avanti il governo della cosa pubblica.