GRISOLIA - I Consiglieri comunali di opposizione del Comune di Grisolia Saverio Bellusci e Carmine Trifilio giudicano deludenti i risultati di tre anni di Amministrazione Longo. In un articolato e corposo documento i due rappresentanti di minoranza analizzano l’operato di quella che loro definiscono la “carovana che governa il Comune di Grisolia”. In particolare rilevano lo scarso impegno nella gestione della cosa pubblica, scarsa capacità amministrativa e la completa assenza nel territorio da parte degli amministratori che producono immobilismo politico e mancanza di programmazione e di sviluppo del territorio.
“Viviamo un forte disagio come cittadini – scrivono Bellusci e Trifilio – e siamo amareggiati per il ‘’paese vivibile’’ fortemente sbandierato in campagna elettorale dalla compagine amministrativa, che non esiste in alcun modo. Dopo quasi 3 anni di amministrazione continua il periodo nero per tutti cittadini che hanno dovuto far fronte ad aumenti spropositati della pressione fiscale, agli insufficienti servizi offerti dal Comune, ai continui disagi a causa di una macchina amministrativa ferma, che invece di migliorare la qualità della vita, ha prodotto solo incertezze e serie preoccupazioni sul futuro sempre più grigio che attende la nostra comunità”.
I due consiglieri di opposizione, che comunque si smarcano rispetto alla restante parte della minoranza, ricordano di essersi battuti su problematiche che interessano il territorio e i cittadini, contestando puntualmente alla maggioranza consiliare tutte le lacune ed inadempienze evidenziate, senza avere mai ottenuto risposte e riscontri esaurienti. Ma ecco, nel dettaglio l’elenco delle questioni che Saverio Bellusci e Carmine Trifilio sottopongono all’attenzione della cittadinanza: innanzitutto il l’abbandono totale del centro storico, con un “graduale degrado del nostro di quella zona di paese che dovrebbe rappresentare il polo attrattivo turistico sia per tradizione, sia per la bellezza paesaggistica che esprime”.
Invece ai cittadini e ai visitatori si prospettano “vicoli sbarrati da rudi tavole avvolti da nastro di color rosso e bianco che indicano il pericolo imminente di crollo di vecchie case abbandonate a se stesse. Pensiamo, invece – scrivono Bellusci e Trifilio – che sarebbe giusto intervenire in modo diretto e concreto, magari facendo in modo che le case pericolanti e abbandonate fossero oggetto di rifacimento da parte dei proprietari, ed in caso contrario abbattendo i ruderi pericolanti, soluzione, questa, necessaria per tutelare donne, uomini e bambini che inavvertitamente potrebbero essere colpiti dal crollo totale parziale dell’edificio”.
Altri elementi presi in esame, la salute pubblica; la tutela del patrimonio forestale e la salvaguardia del territorio; l’alleggerimento della pressione fiscale; la salvaguardia ambiente e turismo con la risorsa mare; il miglioramento dei servizi e più in generale l’attenzione per il sociale.