SCALEA - La tragedia nella tragedia che domenica ha sconvolto Scalea con l’improvvisa e terribile morte del quindicenne Riccardo Barbato, ha lasciato attonita l’intera cittadinanza. Il sindaco Mario Russo, fra l’altro, fra i primi ad essere chiamato a soccorrere in qualità di medico il ragazzo che era stato schiacciato dalla macchina dalla quale era stato sbalzato fuori, ha annunciato la proclamazione del lutto cittadino in occasione dei funerali la cui data non è stata ancora stabilita in quanto si attende ancora l’arrivo della salma del padre del giovane.
Un evento luttuoso che, in modo particolare, ha gettato nello sconforto la comunità scolastica del Liceo scientifico Metastasio dove Riccardo frequentava la prima classe. Già nella giornata di domenica la notizia dell’incidente si era diffusa fra gli studenti con il tam tam degli sms in tutti i paesi dell’alto Tirreno, suscitando subito incredulità, sorpresa e commozione. La cronaca di ieri mattina all’Istituto di località Pantano presentava un clima surreale: alle ore 10,45 è calato il silenzio. Gli studenti hanno lasciato ordinatamente le aule senza che il suono della campanella li avesse avvertiti dell’inizio dei dieci minuti di socializzazione, e si sono radunati davanti all’ingresso principale della scuola per ricordare Riccardo.
Una tragedia nella tragedia, dicevamo, che segue quella della morte del padre del ragazzo in Russia per un incidente di caccia la cui dinamica e circostanze non sono ancora del tutto chiarite; e che già aveva profondamente segnato la comunità scolastica del Metastasio che si era stretta attorno a Riccardo, facendogli sentire in modo concreto e composto tutto il proprio affetto e vicinanza. L’ultimo terribile avvenimento ha davvero ulteriormente segnato gli oltre 700 studenti liceali, dai diciottenni dell’ultimo anno ai neoiscritti delle prime classi, compresa la I D, frequentata dallo sfortunato Riccardo sul cui banco i compagni fin dal mattino avevano posto un mazzo di fiori.
Un’emozione forte, quella dei ragazzi del liceo, espressa con il cuore, affidata a parole semplici ed essenziali, in locandine improvvisate, scritte a penna in ogni classe con gli occhi gonfi di pianto. Dopo essersi riuniti nell’atrio della scuola, stretti insieme ai docenti e alla Dirigente scolastica Anna Filice, i rappresentanti degli studenti hanno invitato tutti ad osservare un minuto di silenzio ed a pregare, ognuno per conto proprio, per Riky, come chiamavano affettuosamente il loro piccolo ma vulcanico amico. Un silenzio quasi surreale, sferzato soltanto da un freddo vento di tramontana che soffiava trasversalmente sulla scuola. Dopo un lungo applauso i ragazzi hanno espresso ad alta voce il loro affetto ed il loro dolore, con parole rotte dalla commozione. Pensieri spontanei, diretti, profondi, espressi con una grandissima intensità, quasi a voler cercare disperatamente di continuare quel dialogo con Riccardo, bruscamente e violentemente interrotto da un destino crudele che lo ha portato via, per sempre.