POLLINO NEWS - Il Ministero dell’Ambiente ha approvato il Piano sperimentale di prelievo selettivo del cinghiale, elaborato dall’Ente Parco Nazionale del Pollino per lenire il grave problema della sovrappopolazione degli ungulati. Che riveste, ormai, carattere d’emergenza in molte aree del Parco calabro-lucano.
Ne dà notizia il Presidente del Parco, Domenico Pappaterra, secondo il quale «così il problema che attanaglia da anni diverse comunità sarà sicuramente ridimensionato». «Nei prossimi giorni – annuncia Pappaterra - saranno convocate le Province di Cosenza, Potenza e Matera, le Aziende sanitarie, il CTA del Corpo Forestale dello Stato e le Polizie Provinciali per dare concreta attuazione al Piano».
«Il problema dei cinghiali –prosegue Pappaterra - è stato il primo prospettatomi da molti sindaci delle aree più interne del Parco. In maniera concreta – dichiara Pappaterra – ho cercato di far arrivare al capolinea un procedimento lungo e tortuoso la cui mancata conclusione rischiava di irritare ancor più i già provati agricoltori del Parco. L’approvazione da parte del Ministero ci permette di partire con le prime azioni previste dal Piano e di ristabilire un clima di serenità e di fiducia nei coltivatori che giustamente vogliono godere dei frutti del loro insostituibile lavoro. Peraltro – conclude Pappaterra - il Parco, in questi anni, sta sopportando elevati costi per l’indennizzo dei danni agli agricoltori che alla distanza rischiano di essere incompatibili con le disponibilità finanziare dell’Ente».
Il Piano Sperimentale di prelievo selettivo del Cinghiale nel Parco Nazionale del Pollino prima di ricevere l’ok dal Ministro dell’Ambiente è passato al vaglio dell’Istituto Nazionale di Fauna Selvatica secondo le cui indicazioni è stato approvato dal Consiglio direttivo dell’Ente Parco un anno fa, il 27 ottobre 2006. Nel frattempo le due Regioni Calabria e Basilicata hanno individuato due Zone di Protezione Speciale che ricoprono interamente il territorio del Parco. L’Ente ha dovuto così realizzare un apposito studio di incidenza che lo scorso mese di maggio è stato inviato alle due Regioni che solo nel mese scoro hanno espresso la valutazione positiva. Il Piano è stato quindi inviato al Ministero dell’Ambiente per la definitiva approvazione.
Il Piano in questione prevede il controllo della presenza del cinghiale (Sus scrofa) sul territorio. L’intento è quello di cercare di attuare tutte le possibili tecniche che hanno come finalità quella di ridurre l’impatto sulle attività umane e quella di sperimentare tecniche per il controllo numerico della specie. Tutto ciò allo scopo di diminuire il “conflitto” con le attività produttive (soprattutto alle coltivazioni) presenti nel territorio del Parco che, specie negli ultimi periodi, si sta presentando come un vero e proprio problema sociale.
I sistemi adottati saranno quelli di cattura e di abbattimento selettivo, entrambi previsti nelle normative di riferimento e da attuare nel rispetto delle linee guida del Ministero dell’Ambiente.
La cattura degli animali mediante metodi incruenti (recinti di cattura) prevede il loro trasferimento in aziende di macellazione per essere trasformati e commercializzati come prodotti tipici del Parco o la vendita degli animali vivi ad aziende agrituristiche-venatorie recintate.
L’attuazione del piano sperimentale di abbattimento con operatori di selezione qualificati sarà effettuato con la tecnica del tiro con la carabina all’aspetto. Fondamentale per l’attuazione del Piano è stata l’opera delle Amministrazioni provinciali di Cosenza, Matera e Potenza che nel frattempo hanno formato i selecontrollori. Le Province, infatti, gestiscono per competenza le attività venatorie e pertanto, oltre ad essere molto utili nella fase di formazione e qualificazione degli “operatori di selezione”, divengono partner essenziali affinché l’attività di controllo della popolazione di cinghiale avvenga fuori Parco, soprattutto fermando qualunque azione di ripopolamento della specie.
Nel frattempo si stanno esaminando tutte le problematiche legate agli aspetti sanitari da un punto di vista normativo e si stanno concordando le azioni da svolgere per il conferimento ai mattatoi ed il controllo da svolgere in quelle sedi da parte dei veterinari delle Aziende Sanitarie Locali.
Fonte: Parco Nazionale del Pollino News - 9.10.07