PARCO DEL POLLINO - Si moltiplicano le reazioni rispetto alla decisione del Tar Calabria, Sezione di Catanzaro, che nei giorni scorsi si è pronunciato contro il ricorso presentato a giugno rispettivamente dal WWF, Legambiente e Forum Ambientalista sulla Centrale del Mercure nel Parco nazionale del Pollino. Gli ambientalisti avevano rilevato, tra l'altro, discordanze nei dati prodotti dall'Enel per l'ottenimento del parere di Valutazione d'Incidenza rilasciato dalla Regione Calabria per la messa in esercizio della centrale che brucerà biomasse da prelevare, secondo il provvedimento regionale, dai boschi del parco nazionale del Pollino dove sarebbero già in via di definizione accordi con società private per la gestione dei boschi comunali.
In attesa di sapere se l’Ente parco ed i sindaci interessati proporranno ricorso avverso la decisione del Tar Calabria al Consiglio di Stato e quale sarà la decisione dello stesso Ministero dell'Ambiente, non si sono fatte attendere le prese di posizione molto preoccupate e critiche. Parla ad esempio di “due pesi e due misure” l’Accademia Kronos che ritiene che la sentenza apra la strada alle multinazionali dell’energia interessate all’attivazione della centrale a biomasse del Mercure.
“Non è pensabile – si legge in una nota – che la tutela della fauna e della flora debbano essere risolte dalle sentenze dei Tar esautorando in questo modo il ruolo cardine degli Enti Parco così come ci ricorda la legge quadro 394/01 in materia di aree protette. A questo punto, la sentenza del Tar Calabria autorizza l’attivazione della suddetta centrale e il prelievo di biomassa proveniente dai SIC-ZPS ‘’Valle del Fiume Lao’’ e ‘’Pollino Orsomarso’’, habitat tutelati dall’Unione Europea nel quale nidificano diverse specie di avifauna, e quindi l’uso industriale delle acque del fiume Lao, habitat naturale della Lontra".
"Accademia Kronos, insieme alle altre associazioni – conclude il comunicato – ricorrerà al Consiglio di Stato per evitare che questo esempio non diventi l’inizio della morte del sistema delle aree protette italiane”. Dal canto suo Italia Nostra chiede l’immediato intervento del Parco del Pollino. In una nota inviata al Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio, al Commissario del Parco del Pollino ed ai sindaci dei Comuni interessati, Italia Nostra chiede affinché si attivino per ricorrere al Consiglio di Stato ed esprime “grande disappunto e preoccupazione per la sentenza del Tar Calabria, che ha dato via libera alla messa in esercizio della Centrale a biomasse Enel di Laino di 40 MW. Non si capisce – afferma – come si possa parlare di energie rinnovabili quando poi si procede al taglio di foreste secolari, i polmoni verdi del Pianeta, la vera energia pulita e rinnovabile”.