SCALEA - «Con le riforme vere si dovrà arrivare al superamento delle logiche di lobby, e quindi corporative, di strumenti che favoriscono l’autoreferenzialità, all’introduzione di normative che garantiscano e tutelino la democrazia economica, al ripristino della legalità a tutti i livelli alla valorizzazione del lavoro, da ciò passa il futuro della Regione Calabria e dei Consorzi di bonifica ed il recupero della credibilità di chi gestisce la politica».
Lo affermano i dirigenti della Flai Cgil Michele Tempo e Dario Pappaterra in un comunicato che affronta anche alcune scelte del Consorzio di bonifica Valle Lao di Scalea con particolare riferimento alle deliberazioni adottate dal Commissario Angelo Paravati dal forte sapore clientelare o, comunque, in forte contrasto con i criteri di razionalità ed economicità per l’Ente.
«Bisognerebbe evitare – si legge in un comunicato stampa – interventi schizofrenici, condizionati come al solito dalla politica, nonostante un bilancio fortemente negativo (al 2005 il disavanzo era di € 2.050.000,00), con le deliberazioni commissariali n.100 e 101 entrambe del 05/06/2007 affossano definitivamente le condizioni economiche dell’Ente. Tale preoccupazione è suffragata dalla circostanza che l’ultimo bilancio consuntivo approvato è quello relativo al 2005 “delibera n. 47 del 28/03/2007”, il cui risultato è stato fortemente negativo per l’importo sopra citato, mentre il successivo bilancio consuntivo per l’anno 2006 che, sulla base all’art. 39 della L.R. 11 del 2004, dovrà essere approvato entro Giugno del 2007, e se a questo aggiungiamo il prevedibile ulteriore esercizio di bilancio negativo per l’anno 2007, da approvare entro Giugno 2008, al quale tra l’altro sono state richieste dal Dipartimento Agricoltura e foresta ulteriori chiarimenti, possiamo tranquillamente ipotizzare una situazione economica difficilmente risanabile.
Nonostante ciò – affermano Tempo e Pappaterra – l’attuale commissario il 28/12/2006 ha pubblicato un avviso pubblico per l’affidamento di incarico per n. 3 contratti di collaborazione, finalizzati, alla ricerca delle ditte non in regola con la contribuenza, per poi conferirli senza tenere conto del bando e dei suoi partecipanti; non c’è abbastanza personale interno compreso un geometra utilizzato come autista? Altresì, le assunzioni a tempo indeterminato del 2007 (delibere n. 100, 101 sopra citate) mettono definitivamente a rischio le famiglie dei dipendenti e le assunzioni in futuro dei precari che da oltre un decennio sono avviati per 151 giornate annue».
Ma il problema finanziario sollevato, che assume sempre più le caratteristiche di una vera e propria emergenza, si estende pericolosamente ad alcuni settori della gestione che potrebbero aprire scenari davvero apocalittici per il futuro di centinaia di lavoratori e delle loro famiglie.
«Per una questione contabile – aggiungono i due sindacalisti della Cgil – non risultano nelle passività le somme accantonate al fondo TFR di oltre 450 lavoratori, per un importo presumibilmente non inferiore a 4 o 5 milioni di euro; dove sono? Qual è la somma realmente disponibile? Da più tempo, insieme alle altre organizzazioni sindacali, stiamo insistendo sulla necessità che la Regione Calabria, a fronte dell’affidamento della gestione e dell’esecuzione delle attività di forestazione ad enti sub-regionali e tra questi i Consorzi di Bonifica, attui una attenta vigilanza sulla spesa, sull’utilizzo del personale nonché sulla realizzazione delle opere previste ritenendo che non sempre, il tutto si svolga secondo criteri di efficacia, efficienza e trasparenza. Il tutto aggravato dalla violazione quotidiana delle leggi e dei contratti, nomine fatte senza seguire le procedure, organizzazione del lavoro a dir poco preoccupante».
Infine, viene sollevata la questione dei lavoratori precari avviati sugli impianti dal 10 di aprile e che non hanno percepito la mensilità maturata nonostante l’ente abbia pagato la mensilità ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, praticando quindi una sorta di discriminazione ingiustificabile e moralmente inaccettabile nei confronti dei precari. Una situazione che, fanno sapere i dirigenti sindacali, dovrebbe essersi risolta con l’impegno assunto dal commissario davanti all’assemblea dei lavoratori, di effettuare il pagamento della mensilità di aprile entro la prossima settimana, mentre per le altre mensilità a partire da quella di maggio saranno pagate contestualmente a tutti gli altri dipendenti sia interni che esterni.
«In considerazione di ciò – concludono Michele Tempo e Dario Pappaterra – in Calabria e in particolar modo il Consorzio di Bonifica Valle Lao, fa di tutto per essere considerato “ente inutile” perseverando in una gestione scellerata, tutta autoreferenziata, finanziariamente insostenibile, un modello purtroppo che è quello del mantenimento dello stato di cose per garantire questo o quel dirigente per non dire altro e soprattutto scaricando sul lavoro dipendente inefficienze, costi, che nulla hanno a che fare con le finalità degli Enti, con il rischio di dare ragione a chi pensa che cancellando i consorzi di bonifica si risolvano i problemi dei costi della politica, dimenticandosi che in mezzo ci sono centinaia di lavoratori che rischiano di perdere retribuzioni e posti di lavoro».