PARCO DEL POLLINO - Domenico Pappaterra è il nuovo commissario straordinario dell'Ente Parco Nazionale del Pollino. il decreto di nomina del Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraio Scanio è stato firmato ieri pomeriggio. Si conclude così il procedimento di revoca del mandato presidenziale a Francesco Fino e di scioglimento del Consiglio direttivo avviato dal ministero nel mese di marzo. L’ex presidente Fino, prima Commissario nel 2001, poi presidente dal 2002, avrebbe concluso il suo mandato a novembre di quest’anno. Il commissariamento è stato motivato da quelle che sono state definite come una serie di “incapacità gestionali”, ravvisate dal Ministero che hanno contribuito a decretare la fine anticipata del mandato di Presidente all’esponente di AN.
Da qui l’avvio della fase di verifica della vecchia gestione e la conclusione dell’iter ministeriale con la nomina del nuovo commissario, nella persona dell'ex parlamentare dello SDI, Domenico Pappaterra (nella foto) che è originario di Momanno. Il Ministro ha inoltre fatto sapere che la decisione è stata assunta dopo che era stato chiesto il parere di rito alle Regioni Calabria e Basilicata in merito al nominativo di Pappaterra. Pareri che, evidentemente, sono risultati favorevoli. Sulla scelta dell’ex deputato calabrese che conosce sicuramente molto bene le cose del parco del Pollino essendo stato già componente del Comitato per la gestione provvisoria del Parco subito dopo la sua istituzione agli inizi degli anni novanta e membro del Comitato direttivo dell’Ente parco, i pareri sono divergenti. La notizia, che già era ampiamente annunciata è stata salutata molto positivamente dagli ambienti politici del partito di Boselli e di gran parte del centrosinistra dove si mette in evidenza l’esperienza politica di Domenico Pappaterra: sindaco, Consigliere e Assessore regionale della Calabria, deputato per una legislatura; ma si sottolinea anche il suo radicamento sul territorio e il fatto che, per la prima volta, viene indicato un esponente che espressione di uno dei paesi della Comunità del Parco.
Tuttavia non mancano le voci contrarie che, del resto, si erano già fatte ampiamente sentire nei giorni scorsi. Stiamo parlando degli ambientalisti della Ola, l’Organizzazione lucana ambientalista, stigmatizza la decisione del Ministro dell’Ambiente e in un comunicato esprime tutta la propria insoddisfazione titolando: “Parco nazionale del Pollino: dall’auspicato salto di qualità al salto della quaglia”.
Ma ecco il prosieguo del testo completo del documento che è stato diramato subito dopo l’ufficializzazione del notizia della firma del decreto di nomina:
“Visti i risultati, non c’è più alcun dubbio che il Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, nominando un esponente locale e non invece personalità esterne dotate di professionalità e capacità in campo della conservazione della natura, in questa occasione, ha ceduto alle pressioni e al ricatto delle Regioni. Ancora una volta si è operato nel segno della continuità con la disastrosa gestione Fino e giammai per l’auspicata discontinuità con il passato. Oltre a dare adito ad una nuova cattiva gestione del nuovo Ente, che nasce come frutto dei compromessi localistici a discapito delle comunità locali e dell’ambiente, tale vicenda evidenzia responsabilità che possono essere imputate alle rappresentanze istituzionali del partito dei Verdi nelle Regioni Basilicata e Calabria che sanciscono così il loro definitivo allontanamento dalle istanze provenienti dal territorio, dalle associazioni, dai movimenti e dai comitati, rimarcando così, assieme alla deriva del parco, anche il loro stato di solitudine.
Ci dispiace constatare come l’appello portato avanti nei mesi scorsi dalle associazioni per mezzo della OLA sia diventato solo un pretesto per un cambio di poltrone che non garantirà per il Parco Nazionale del Pollino l’auspicato salto di qualità. L’attuale nomina non tiene infatti conto della condotta del neo-commissario durante la sua permanenza nelle passate gestioni dell’Ente ed in quanto assessore alla Regione Calabria distintosi, così come viene sottolineato sulla stampa locale, per aver sostenuto l’ex presidente del Parco del Pollino Fino, per non aver mai assunto posizioni contrarie o critiche rispetto alla realizzazione dell’elettrodotto Laino-Rizziconi, sulla Centrale del Mercure, sul punto vendita al Santuario della Madonna delle Armi, sull’assurda riperimetrazione disegnata senza competenza che vorrebbe escludere aree di pregio come la Valle del Lao e quella del Mercure per consentire l’insediamento di impianti eolici, discariche, cave, centrali e cemento, solo per citare alcuni degli esempi”.