Dall'Associazione Verdi Ambiente e Societa' Onlus, Coordinamento Regionale della Calabria, riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente comunicato stampa riguardante l'avvio di una campagna di lotta contro le spadare illegali. Emilio Quintieri: "E' necessaria una rigorosa attività di controllo".
TIRRENO - Avrebbero dovuto essere tirate a secco da oltre sei anni, da quando cioè l’Unione Europea con il Regolamento CEE nr. 1239/1998 ne ha decretato la messa al bando. Le reti da posta derivante però, le cosiddette “spadare”, continuano ad essere utilizzate nel Sud dell’Europa ed in particolare modo nel Mar Mediterraneo. E dal 2002, anno a partire dal quale la normativa europea ne vietava l’uso e la detenzione, continuano a causare la morte di delfini, capodogli, tartarughe ed uccelli marini.
E’ quanto sostiene l’Associazione Verdi Ambiente e Società Onlus – Coordinamento Regionale della Calabria che, in accordo con il proprio Nucleo di Vigilanza diretto dal Consigliere Nazionale Emilio Quintieri, anche quest’anno terrà alta la guardia per prevenire e reprimere gli abusi commessi ai danni dell’Ecosistema Marino. Individuare i colpevoli però non è un impresa facile, soprattutto quando mancano certezze sul reato da contestare. Un’ambiguità dovuta ai vari provvedimenti ministeriali che, concessione dopo concessione, hanno in sostanza riammesso in Italia un’attività di pesca pericolosa e dannosa vietata in tutta la Comunità Europea.
E’ proprio in materia di controlli una procedura di infrazione pesa sull’Italia a cui Bruxelles ha già inviato un “parere motivato”, che è l’ultimo avvertimento prima di un eventuale ricorso alla Corte di Giustizia Europea. Nel 2006 tuttavia – hanno tenuto a precisare funzionari Ue – abbiamo notato un miglioramento della situazione. Per cui la Commissione Europea stà esaminando se adire o no alla Corte di Giustizia dell’Ue. Il rapporto di Bruxelles sui controlli parla chiaro: “Vengono ancora sbarcate nei Porti – si legge nel testo – delle quantità significative di pesce al di sotto della taglia massima per cui è autorizzata la pesca – in particolare nel Sud dell’Europa – dove gli strumenti proibiti, le reti da posta derivanti, sono sempre utilizzati”. Quest’anno iniziamo con largo anticipo a sollecitare, ancora una volta, l’intervento immediato delle Autorità Statuali per bloccare questo massacro e questo atto gravissimo di illegalità. Mi domando se, a questo punto, non ci sia una volontà ben precisa e una intenzionale complicità nell’ignorare una così palese ed evidente mancanza di rispetto delle normative vigenti.
Questa volta non ci fermeremo alla richiesta di intervento alle Autorità Marittime che è già in corso d’opera, ma presenteremo un dettagliato esposto – dichiara il Consigliere Nazionale Emilio Quintieri – perché questa situazione è gravissima e soprattutto rimane impunita ormai da troppo tempo. I cetacei continuano a morire e noi diamo certamente un pessimo esempio di gestione del patrimonio ambientale e marino. Ma vediamo come è fatta una spadara, cosa la rende così pericolosa? Le spadare sono reti pelagiche derivanti pericolose per l’ecosistema marino e si distinguono dalle reti da posta fisse – prosegue Quintieri - perché non sono ancorate sul fondo del mare, ma vengono abbandonate all’azione dei venti e delle correnti. Le reti così facendo assumono un assetto a “S” che favorisce la cattura non solo del pesce spada ma di diverse specie di fauna ittica per avvolgimento, creando così un enorme danno alla biodiversità marina già gravemente colpita dall’inquinamento e dalla dissennata cementificazione edilizia.
Prossimamente con gli altri colleghi Consiglieri Giuseppe Boccia e Carmine Quintiero, porterò il caso all’attenzione del Consiglio Nazionale dei Vas per chiedere una forte e rigorosa azione di controllo di contrasto ai “bracconieri del mare” da parte delle Autorità Marittime anche tramite l’impiego di mezzi aerei della Marina Militare, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato che, ringraziamo per l’attività svolta in tal senso.
Cetraro (CS) lì 11 Aprile 2007 - Vas Calabria