Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa delle associazioni ambientaliste del Pollino
PARCO NAZIONALE DEL POLLINO - In riferimento all'iniziativa "Ti mostro la Calabria" patrocinata dall'Assessore all'urbanistica della regione Calabria e prevista per il giorno 24/02/07 a Reggio Calabria, le Associazioni Ambientaliste che operano nel Pollino non possono non esprimere il proprio apprezzamento nei confronti diquesto interessante strumento di studio e di verifica volto a determinare i requisiti che un ecomostro debba possedere per essere definito tale e a programmare interventi idonei al recupero una volta proposte situazioni critiche.
Oltre al cemento copioso sulle coste calabresi violate da ormai troppo tempo a causa di una infelice volontà di progresso inurbativo e pseudo turistico come nel caso di EuroParadiso o del Mostro in cemento già realizzato a Praia a Mare, ricordiamo che interventi infelici di restauro non filologico o di cementificazione selvaggiaimperversano tra i monti del Parco Nazionale del Pollino dove il senso antico di vari monumenti è stato violato dal cemento spesso autorizzato da parte della Soprintendenza di Cosenza in opere che andrebbero ascritte dai relatori di TiMostrolaCalabria tra gli ecomostri più tremendi ed inaccettabili perchè lesivi dell'identità storica, artistica e spirituale della intera Regione Calabria.
Potremmo dire "TiMostroilPollino": infatti sono vittime di ecomostri il Santuario di S.Maria di Costantinopoli sul fiume Lao a Papasidero, in pieno Parco del Pollino,per i colori bizzarri usati per il “restauro” del campanile e per i ganci metallici e l’assurdo cemento grondante dalla sua magica rupe, il Santuario di S. Maria delle Armi aCerchiara Calabra dove un punto informativo in cemento ha messo in serio pericolo la suggestione antica del luogo e dove unaporzione della roccia è stata compromessa, il Castello di Altomonte, nelle prossimità del Parco del Pollino, che tuttora subisce l’oltraggio di un disgustoso parcheggio coperto, realizzato in cemento con ta
nto di eliporto, opera non ammissibile al cospetto di un maniero tanto suggestivo ed evocativo di storia.
Questa triste lista non ha purtroppo la pretesa di essere esaustiva degli ecomostri montani della Calabria, vuole essere però un input, una “provocazione” perché tra gli interventi da programmare in difesa del paesaggio Calabrese non si ascrivano solo ecomostri in riva al mare, ma affinché anche gli scempi rupestri come quelli di Papasidero, Cerchiara e Altomonte abbiano il loro posto fondamentale se si vuole salvare davvero ciò che resta dei brandelli di storia, arte e del PAESAGGIO della Calabria.
