PAPASIDERO - Il Comitato civico per la Tutela del Santuario di S.Maria di Costantinopoli di Papasidero ha chiesto un incontro urgente alla Soprintendenza regionale per i beni architettonici e del Paesaggio della Calabria.
La richiesta, all’attenzione dell’Architetto Prosperetti della Soprentendenza, è stata inoltrata in data 19/01/07 in modo da poter esprimere al meglio le proprie osservazioni e perplessità sui lavori di “restauro” subiti dal sito storico artistico e naturalistico papasiderese; intanto da Roma anche il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha fatto sapere che sta prendendo informazioni sulla vicenda come notificato ad alcuni membri del Comitato stesso.
Auspichiamo - si legge in un comunicato - che l’interessamento del Ministero a livello centrale e delle innumerevoli associazioni culturali-ambientaliste, riviste d’arte e guide escursionistiche che continuano ogni giorno ad esprimere il proprio sostegno alla nostra iniziativa facciano riflettere quanti sono in grado di provvedere alla risoluzione del problema in termini di vero restauro.
Da oramai troppi mesi, molti cittadini hanno cercato come noi un dialogo costruttivo con la Soprintendenza provinciale di Cosenza ma con nostro profondo rammarico constatiamo che, come balza agli occhi anche di un profano, colorazioni non fedeli alla memoria storica del santuario e cemento in abbondanza, contenente anche orrendi ganci metallici sulla rupe, permangono nel sito in questione sopra il fiume Lao, in area sottoposta a specifici e molteplici vincoli paesaggistici ed ambientali. Stiamo portando avanti una civile iniziativa di sensibilizzazione nei confronti degli enti preposti e della popolazione calabrese e non solo, anche mediante una petizione on line il cui testo è consultabile via internet al link: http://www.petizionexcostantinopoli.blogspot.com/.
Non ci piacciono assolutamente le polemiche sterili che non portano a nulla, siamo convinti al contrario che il dialogo democratico con le Istituzioni, quelle però che rispondono realmente ai cittadini, sia la vera strada percorribile per il recupero del santuario di S. Maria di Costantinopoli a Papasidero, recupero che ci sembra assolutamente possibile e doveroso all’indomani dell’abbattimento dell’ecomostro di Copanello, annunziato come un chiaro segnale dell’intenzione della regione Calabria di contrastare l’abuso di cemento effettuato a discapito del paesaggio calabrese, anche confortati dalle parole del sindaco di Papasidero che in uno dei suoi ultimi comunicati stampa definisce assolutamente “reversibili” gli interventi subiti dal sito in oggetto.
Speriamo che si dimostri presto nei fatti l’intenzione di fare finalmente qualcosa per il luogo di culto papasiderese animati dall’amore e dal rispetto del bello e dell’antico riportando il campanile alla colorazione realmente attestata dalla memoria storica del monumento, rimuovendo materiali inopportuni ed indecorosi dalla rupe e, una volta effettuati gli opportuni interventi di ingegneria naturalistica, ponendo a dimora piante della macchia mediterranea tra gli anfratti della roccia da svuotare del materiale sintetico presente, laddove crescevano un tempo gli alberi presenti nell’abbondante documentazione fotografica relativa, alberi che andavano rispettati e non rimossi brutalmente, sepolti dal cemento o soffocati da resine sintetiche anche in considerazione del fatto che si parla di un Sito di Interesse Comunitario (UE) oltre che Zona di Protezione Speciale, Riserva naturale orientata dello Stato “Valle del Fiume Lao” e, se vale ancora qualcosa, di uno dei simboli più belli del Parco Nazionale del Pollino dove tagliare anche solo un cespuglio senza le giuste autorizzazioni e valutazioni ad un comune cittadino può costare molto caro.
Comitato civico per la tutela del Santuario S. Maria di Costantinopoli - Papasidero