Da Uniti per Scalea riceviamo e volentieri pubblichiamo questo comunicato stampa nel quale si affronta la delicatissima questione ospedale che, alla luce dei recenti sviluppi legati alle inchieste avviate dal ministero della Salute e delle notizie di stampa, lasciano presagire un definitivo affossamento della struttura di Scalea, l'eterna incompiuta e simbolo del malgoverno della nostra terra. I consiglieri comunali di opposizione lanciano inoltre pesanti accuse al primo cittadino Mario Russo sul modo in cui cerca di scaricare le proprie responsabilità sulla Regione Calabria mentre, invece, secondo Alessandro Bergamo e Uniti per Scalea, ci sono e non possono essere nascoste. Gli stessi esponenti di minoranza chiedono la convocazione di un Consiglio comunale urgente allargato alla partecipazione dei sindaci del comprensorio alto tirrenico per affrontare la delicatissima questione venuta a crearsi.
SCALEA - Per noi Scaleoti, e per chi dal lontano 1966 si è adoperato per il completamento e l’apertura dell’Ospedale, fa male leggere il reportage di Calabria Ora, che ha descritto la situazione fatiscente della struttura. Purtroppo l’articolo ci fa comprendere che oltre il bell’aspetto della facciata, in realtà si tratta di un grave stato di precarietà il cui epilogo non potrà essere altro che la chiusura definitiva dell’Ospedale. Il gruppo “Uniti per Scalea” è d’accordo con le contestazioni del sindaco Mario Russo alla Giunta Regionale della Calabria relativamente alla assenza di considerazione nella ultima programmazione sanitaria per quanto riguarda questa struttura ospedaliera.
Da un altro punto di vista però contestiamo lo stesso sindaco che goffamente cerca di svincolarsi da sue precise responsabilità legate a tre motivi principali: innanzitutto Russo riveste la carica di primo cittadino di Scalea da circa sette anni non ha risolto con successo la questione dell’Ospedale, avviandolo ad una definitiva apertura con servizi di qualità in favore dell’enorme utenza sanitaria del comprensorio. Il secondo motivo è inerente alla incapacità politica del sindaco in quanto in questi anni non è riuscito o non ha inteso sensibilizzare sulla questione Ospedale nemmeno il suo partito che fino al 2005 ha governato la regione. Infine, il terzo motivo, riguarda il fallimento anche della sua attività professionale come dirigente ospedaliero e gestionale, avendo ricoperto fino al 2005 la carica di Direttore del Distretto Sanitario Praia a Mare –Scalea.
In realtà il sindaco Russo avrebbe potuto e dovuto impegnarsi per far valere i suoi poteri e legami politico-istituzionali per portare a felice conclusione la travagliata storia quarantennale dell’Ospedale ma, ci rendiamo conto, è del tutto evidente che ha finalizzato esclusivamente la politica per la sua persona, accumulando incarichi di prestigio oltre a incassare lauti introiti economici senza preoccuparsi delle sorti dell’Ospedale. Vogliamo ricordare che se oggi l’Ospedale di Scalea è aperto, seppure con modalità molto limitata e funzioni diverse – che comunque non ci soddisfano - da quelle concepite, lo si deve al dott. Alberto di Maio che Loiero ha nominato commissario dell’Azienda Sanitaria n° 1 di Paola per qualche mese.
Questa è l’ultima parte dell’infinita storia di questo Ospedale e sentiamo l’obbligo, ora che i buoi sono scappati, di richiamare il sindaco Russo alla sue responsabilità prima ancora di scaricare le sue colpe per nascondere l’assenza del suo impegno e del dovere istituzionale. Noi di “Uniti per Scalea” proponiamo invece la convocazione di un Consiglio Comunale urgente con la presenza anche dei sindaci degli altri comuni viciniori i cui cittadini sono utenti sanitari che gravitano sul nostro paese, per formalizzare un documento forte di protesta e di richiesta di un contributo straordinario da parte della Giunta regionale della Calabria per il completamento dell’Ospedale con precisa destinazione di servizi sanitari di eccellente qualità.
Scalea, 15 gennaio 2007
Gruppo “Uniti per Scalea” - Alessandro Bergamo, Maurizio Ciancio, Sergio Bloise, Domenico Introini