Crisantemi e lumini per commemorare i propri cari, un business da 250 milioni di euro. Anche quest'anno la rituale visita al cimitero, il 2 novembre, costerà molto alle famiglie italiane, a causa della tendenza al rialzo dei prezzi nei giorni che precedono la ricorrenza. dall'indagine a campione effettuata in varie zone dello Stivale emergono speculazioni che non risparmiano chi soffre per aver perso dei congiunti.
Un solo crisantemo può arrivare a costare fino a 2 euro se acquistato davanti a un cimitero in questi giorni. La media comunque è di 1,60 euro, un costo che aumenta di anno in anno, +2,7% dal raffronto 2006-2005, ma addirittura che sale vertiginosamente nell'ultimo mese. L'associazione dei consumatori infatti ha rilevato che il prezzo di un crisantemo un mese fa era di 85 centesimi, quindi l'88,2% in meno? Inoltre, se i prezzi di oggi vengono confrontati con quelli del 2001, quindi prima dell'entrata in vigore dell'euro, il divario è enorme: un crisantemo costava 1.000 lire, equivalenti a 52 centesimi.
«Il 2 novembre - commenta il presidente dell'Adoc Carlo Pileri -, è ormai divenuto da anni un giorno di speculazioni. Essendo i fiori un prodotto facilmente deperibile e quindi non acquistabile con l'anticipo necessario ad evitare incrementi ingiustificati, chi vuole commemorare i defunti pagherà un crisantemo anche 2 euro. Un prezzo assurdo e vergognoso, il 387% più alto rispetto alle 800 lire del 2001». Ai fiori si aggiungono i lumini che vengono accesi sulle tombe, che sono passati dalle 500 lire del 2001 a 1,50 euro, un prezzo che si è mantenuto stabile dall'anno scorso a oggi ma che rispetto a un mese fa è aumentato del 30%, quando costava un euro. Secondo lo studio dell'Adoc, la spesa a famiglia quindi per fiori e lumini si aggirerà sui 13,50 euro.
«Se consideriamo che una famiglia media - spiega Pileri - acquisterà un mazzo di crisantemi (10,50 euro) e due lumini (1,50 l'uno), la cifra totale spesa dalle famiglie sarà di circa 250 mln di euro». Per il clima di quest'anno e la produzione in serra, secondo l'Adoc, i prezzi dei fiori all'ingrosso non dovrebbero essere aumentati, eppure le sorprese sembrano dietro l'angolo. Alcuni commercianti infatti si sono lamentati dei prezzi altalenanti proposti dai grossisti e della concorrenza degli abusivi presso i cimiteri nei giorni immediatamente precedenti il 2 novembre. Insomma, alcuni sembrano tirare la volata alle speculazioni.
Le più grandi riguarderanno ovviamente i fiori più belli e pregiati. «Ci sono giunte segnalazioni - commenta Pileri - di mazzi di rose, gladioli o lilium, venduti fino a 35 euro». Le margheritine invece costano qualcosa in meno, un mazzo mediamente 7,7 euro, anche se un mese fa costava appena 4,3 euro, 55,8% in meno. L'Adoc segnala poi un'altra spesa nelle regioni del Mezzogiorno, laddove come vuole la tradizione, alcuni genitori nascondono dolci e giocattoli ai bambini, come fossero doni portati dai defunti.
Una usanza che ha una qualche familiarità con la festa di Halloween in cui, tra l'altro, i bambini girano per le case per raccogliere dolci e chiedono «dolcetto o scherzetto?». L'associazione dei consumatori ha calcolato che circa 3 milioni di famiglie rispettano questa antica tradizione nel meridione e spendono una media di 25 euro. La spesa totale perciò si aggira sui 75 milioni di euro, che ovviamente si aggiunge al resto.
Le cifre sono alte, e raggiungono il picco massimo ai primi di novembre ma d'altra parte il giro d'affari del settore funerario in Italia è ragguardevole, pari a 2,5 miliardi di euro l'anno, tra parte funebre e parte cimiteriale, in quanto riguarda circa mezzo milione di famiglie secondo una stima di Sefit, la Federazione servizi funerari pubblici italiani aderente a Federutility.
Un settore florido ma che è ha notevoli problemi determinati soprattutto dalla natura delicata del servizio. A denunciarli è Daniele Fogli, coordinatore di Sefit che lamenta la piaga degli abusivi oltre al «nanismo delle imprese e all'evasione fiscale». «In Italia - spiega Fogli - si contano circa 6.000 operatori, laddove in Francia sono circa un terzo con una mortalità analoga. In circa dieci anni si è passati da 4.000 alla cifra di oggi tant'è che il numero di funerali medi per operatore è fortemente diminuito, sotto i 100 l'anno, ben inferiore al sostentamento economico di un'impresa che ne avrebbe bisogno del doppio».
Altro capitolo dolente è l'evasione fiscale sia delle imprese funebri sia degli operatori del settore marmoreo e lapideo. «Un'evasione sostanziosa - continua il coordinatore di Sefit - che reca danni all'erario per diverse centinaia di milioni di euro ogni anno, e si deve anche al basso livello di detraibilità ai fini Irpef delle spese funebri. Laddove basterebbe aumentare significativamente la detraibilità e adeguare l'Iva ad un'aliquota agevolata del 10% per far emergere quote sostanziose di sommerso». Queste e altre tematiche del settore saranno affrontate in un convegno a Torino il 14 e 15 dicembre dal titolo «Il valore etico dei servizi funerari»organizzato da Federutility-Sefit con Afc Torino e Ama Roma.
La Sefit è inoltre promotrice di un'altra iniziativa, la prima del genere, l'attribuzione di un bollino di qualità per i cimiteri italiani, che sono 16.000, con il premio «Fiori viola». L'intento è quello di saper valorizzare questi siti attraverso non solo la manutenzione e il restaruro delle strutture ma anche la pulizia, la manutenzione del verde, l'attenzione ai servizi per i dolenti e alla pratiche di sepoltura, l'accessibilità, l'abbattimento delle barriere architettoniche, la valorizzazione culturale dei cimiteri muselai, la sicurezza dei luoghi e dei visitatori, l'utilizzo di soluzioni come l'uso di mezzi elettrici negli spazi interni.
Un gruppo di lavoro composto da direttori di cimiteri individuerà i caratteri del marchio di eccellenza. Ne è scaturito un percorso a tappe, la prima prevede l'assegnazione di un premio annualmente a 3 comuni che abbiano realizzato o che stiano realizzando progetti innovativi. La seconda tappa riguarda l'indentificazione di un vero e proprio parametro sintetico capace di misurare la qualità cimiteriale, i migliori saranno identificati dal numero di fiori viola da 1 a 5. Per la prima edizione del premio i progetti dovranno essere inviati entro il 30 giugno 2007. Quelli più interessanti saranno premiati entro il 15 ottobre dell'anno in corso.