AMBIENTE - SODDISFAZIONE DI LIPU E VAS PER IL DECRETO LEGGE APPROVATO DAL GOVERNO.
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E’ un primo fondamentale passo verso il reale funzionamento di Rete Natura 2000".
Una seria regolamentazione dell’attività venatoria, varie misure di salvaguardia e conservazione e una più solida disciplina delle deroghe di caccia.
Soddisfazione viene espressa da LIPU-BirdLife Italia e VAS (Verdi Ambiente e Società) in merito al Decreto Legge emanato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri che rappresenta un primo fondamentale passo per la tutela e il reale funzionamento della Rete Natura 2000 in Italia e che inoltre costituisce la risposta alle procedure d’infrazione attivate dall’Unione Europea e giunte ormai a un passo dalle sanzioni economiche contro il nostro Paese.
Il Decreto Legge, inoltre, annuncia l’emanazione di un Decreto Ministeriale ed una serie di provvedimenti regionali che nei prossimi mesi completeranno il lungo ma fondamentale iter per la realizzazione della Rete Natura 2000 in Italia. Nel dettaglio, il Decreto emanato si articola su 3 punti generali:
1. Alcune prime importanti misure per le ZPS (Zone Protezione Speciale, ossia i siti di Rete Natura 2000 da salvaguardare per la presenza di specie di uccelli protetti dalla direttiva 409/79/CEE) su materie quali caccia, impianti eolici, attività varie: all’interno delle ZPS la stagione di caccia sarà limitata al periodo tra la prima domenica di ottobre e il 31 dicembre e vedrà l’esclusione dalla lista delle specie cacciabili di Pernice bianca, Combattente e Moretta. Previsto poi il divieto di effettuare caccia in deroga alle specie protette “per piccole quantità” (l’articolo 9.1.c della direttiva), vale a dire il divieto per tutte quelle deroghe che non siano dettate da solidi motivi ma da ragioni puramente ricreative e che portano spesso alla caccia di piccoli uccelli come fringuelli e peppole. Ragione, quest’ultima, che costituisce uno dei cardini della più recente procedura d’infrazione contro l’Italia.
Inoltre, nelle ZPS sono previste misure di regolamentazione per attività che possono arrecare disturbo agli uccelli e la sospensione della realizzazione di impianti eolici fino all’adozione di specifici Piani di gestione, subordinando comunque la creazione di tali impianti a garanzie ed accorgimenti precisi. Il provvedimento getta inoltre le premesse per la tutela concreta dei SIC (Siti di Importanza Comunitaria), l’altra tipologia di aree che, con le ZPS, costituisce la Rete Natura 2000.
2. Una migliore regolamentazione della normativa sulla caccia in deroga alle specie protette, per anni oggetto di contenziosi e, soprattutto, di procedure d’infrazione contro l’Italia, l’ultima delle quali (la 2006/2131) risalente al mese di aprile dell’anno in corso. Il Decreto Legge prevede una riforma dell’art. 19 bis della legge 157/92, con una precisa attenzione alle procedure previste dalla direttiva 409/79/CEE e più chiari poteri di arbitrato scientifico per l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, nonché la possibilità, per il Governo, di annullare i provvedimenti regionali non conformi alle normative vigenti. Previsto anche il decadimento di quei provvedimenti sulle deroghe, attualmente vigenti, che non risultino conformi alla normativa.
3. Un primo recepimento di quelle parti della Direttiva 409//79/CEE non ancora recepite dalla normativa italiana e che dovranno trovare ulteriore conferma nelle Decreto Ministeriale e nei provvedimenti regionali successivi.
“Per la natura del nostro Paese – dichiarano Giuliano Tallone, Presidente LIPU-BirdLife Italia, e Guido Pollice, Presidente dei VAS – è un primo essenziale risultato, cui LIPU e VAS hanno contribuito in modo determinante sia con il lavoro tecnico-scientifico svolto nel corso degli anni, sia con le importanti iniziative e le azioni intraprese in difesa del preziosissimo patrimonio naturale. Siamo di fronte ad una svolta fondamentale rispetto al reale funzionamento della Rete Natura 2000 in Italia e al recepimento delle direttive europee, anche e soprattutto in vista di quel grande obiettivo comune che è la difesa della biodiversità”.
“Tuttavia non va dimenticato – aggiungono i Presidenti Tallone e Pollice – che con tale provvedimento il Governo ha evitato una pesante sanzione alle Regioni e ai cittadini italiani, scongiurando non solo la multa canonica ma persino l’annunciato blocco dei Fondi per lo Sviluppo Rurale, che avrebbe colpito duramente il comparto agricolo italiano. Dunque, i Ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura hanno non solo dimostrato che le procedure d’infrazione vanno prese sul serio, come si conviene ad un Paese responsabile, ma anche che l’Italia tiene in grande considerazione il proprio patrimonio naturale e, in armonia con le esigenze e gli interessi diffusi, intende tutelarlo come è necessario”.
“Ora si avvii il passo successivo -concludono i Presidente Tallone e Pollice- e si proceda con quegli atti che porteranno al decollo definito della Rete Natura 2000 italiana e della sua corretta gestione”.
(10 Agosto 2006)
SEGUE NOTA SU RETE NATURA 2000
NOTA. IL DECRETO LEGGE … E LA RETE NATURA 2000 (SIC e ZPS) IN ITALIA.
Rete Natura 2000 è la grande rete europea di aree naturali (distinte in ZPS, Zone di Protezione Speciale, previste dalla Direttiva “Uccelli”- e SIC, Siti di Importanza Comunitaria, previsti dalla Direttiva “Habitat”) individuate per difendere la natura e la biodiversità continentale. In Italia, a partire dal 1996 le ZPS e i SIC hanno fatto parte delle aree naturali protette e sono stati tutelati pro tempore con le stesse misure di salvaguardia (tra cui il divieto di caccia) applicate per parchi e riserve naturali. L’appartenenza alla famiglia delle aree protette è stata ribadita da pronunce di TAR e Consiglio di Stato ottenute dall’associazione Verdi Ambiente e Società (VAS), che hanno sospeso il D.M. del 25.3.2005 con cui l’allora Ministro dell’Ambiente On. Matteoli aveva annullato l’equiparazione.
Nel frattempo, la LIPU ha svolto un imponente lavoro individuando quali IBA-ZPS andavano designate in Italia e definendo un quadro dettagliato di misure a loro tutela. A lungo, tutto questo lavoro è però rimasto inapplicato, portando l’Italia a subire sanzioni da parte dell’Unione Europea per carenza di designazione delle ZPS e provocando una serie di reazioni a catena tra cui la rapida designazione di ZPS (e il conseguente divieto di caccia in tali aree) da parte di Regioni, tra cui il Lazio, impegnate ad evitare sanzioni economiche.
Intanto, il lavoro di LIPU e VAS non si è fermato. Nel luglio del 2006 VAS ha formalizzato al Ministro dell’Ambiente la proposta di emanare una apposita “normativa cornice” tramite uno specifico disegno di legge oppure, in subordine, un Decreto Ministeriale di tipo attuativo della legge quadro sulle aree protette n. 394/1991 che ne disponesse un suo aggiornamento, con allegate le “misure di conservazione” delle ZPS che VAS ha elaborato e proposto, desumendole dal “Manuale per la gestione di IBA e ZPS”, redatto dalla LIPU su commissione dello stesso Ministero dell’Ambiente.
Dal canto suo, la LIPU ha continuato ad interloquire con il Ministero dell’Ambiente al fine di giungere alla migliore soluzione tecnica per dare alle ZPS (così come dovrà al più presto avvenire per i SIC) un’attuazione concreta.
Si è dunque giunti all’importante iniziativa dei Ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura, Pecoraro Scanio e De Castro, e al Decreto Legge emanato oggi dal Consiglio dei Ministri, avente le finalità di:
• evitare le sanzioni dell’Unione Europea sul tema Rete Natura 2000 (e deroghe di caccia alle specie protette);
• garantire uno standard minimo di tutela in tutto lo Stato Italiano, in applicazione del 1° comma, lettera s, dell’art. 117 della Costituzione, delegando alle Regioni il compito di legiferare al riguardo in modo più specifico ed eventualmente più restrittivo;
• dettare forme e modalità per addivenire a misure di tutela generalizzate di SIC e ZPS che superino la contingenza delle misure di salvaguardia di parchi e riserve naturali e siano rispondenti al dettato delle Direttive europee, che prescrive “misure di conservazione” (soprattutto per le ZPS) da garantire in uno stato soddisfacente, pur senza il divieto assoluto della caccia.
Il D.L. detta per l’immediato una serie di misure di salvaguardia, prescrivendo tra l’altro una serie di regolamentazioni e divieti specifici per l’attività venatoria e la sospensione nell’immediato degli impianti eolici (la cui realizzazione viene subordinata ad una serie di garanzie), e rimandando alla emanazione entro 120 giorni di un D.M. che detti le vere e proprie “misure di conservazione” minime, soprattutto per le ZPS.
LIPU e VAS, consapevoli dell’importanza di questo primo passo così come della necessità di integrarlo, si ripropongono di portare il loro contributo in sede di dibattito tanto per la conversione in legge del provvedimento quanto ancor più per i contenuti da dare alle “misure di conservazione” da emanare poi con specifico decreto.